Luganese

Assunzioni al Casinò di Campione, i conti non tornano

Per il sindacato Uilcom del Lario, non sarebbero stati rispettati i patti del Concordato

(Ti-Press)
24 settembre 2023
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Tra gli obiettivi del casinò di Campione d'Italia, nel Concordato che dopo cinque anni di traumatica chiusura ha spianato la strada alla riapertura il 26 gennaio dello scorso anno, c’è “il recupero della forza lavoro perduta a causa della dichiarazione di fallimento della società”. Obiettivo di cui si parla anche nel contratto di lavoro sottoscritto da casa da gioco e sindacati. L'organico del Casinò è passato dai 492 dipendenti dell'estate 2018 agli attuali 174. Numero che stando alla tabella di marcia quest'anno dovrebbe salire a 180 dipendenti (217 il prossimo anno, 253 nel 2025 e 274 nel 2026). Cento assunzioni in cinque anni a seguito di una crescita degli incassi, prevista (almeno così si spera) da una impegnativa tabella.

Se i 41 milioni del 2022 sono stati superati, l'asticella per quest'anno è stata posta a 55 milioni. Per quanto è dato sapere sin qui l'obiettivo sembra essere a portata di mano. Più impegnativi i prossimi traguardi: 65 milioni nel 2024, 74 milioni nel 2025 e 80 milioni nel 2026. Le mancate, sin qui, otto assunzioni previste per quest'anno, hanno spinto la Uilcom del Lario (una delle cinque sigle sindacali che hanno sottoscritto il nuovo contratto di lavoro) a inviare una lettera a Stefano Silvestri (amministratore delegato della Casinò Campione d'Italia) con la quale chiede l'attuale pianta organica, l'organigramma aziendale e la graduatoria dei bandi di concorso sulla scorta dei quali sono state fatte le 173 assunzioni. L'organizzazione sindacale fa sapere che non solo non si è proceduto con le assunzioni previste nel rispetto concordatario, ma non si sarebbe neppure proceduto alla sostituzione di dipendenti che si sono dimessi. Alle sollecitazioni del sindacato comasco l'azienda non ha ancora risposto. C’è da ricordare che per il casinò gli ultimi mesi non sono stati facili. A inizio marzo la revoca dell'incarico di amministratore delegato a Marco Ambrosini (sostituito con Stefano Silvestri) e l'improvvisa scomparsa della presidente Erminia Rosa Cesari, con la successiva nomina di Mario Venditti, magistrato di lungo corso a Milano e Pavia.