Luganese

Conferenza Ucraina: la Città di Lugano ha speso 19’300 franchi

Il dato emerge dalla risposta a un’interrogazione. Il Comune ha inoltre chiesto indennizzi per mancati guadagni dell’aeroporto di Agno

Solidarietà, ma anche polemiche
(Ti-Press)
15 settembre 2023
|

Su richiesta dell’allora presidente della Confederazione Ignazio Cassis, il 4 e 5 luglio del 2022 si è tenuta a Lugano la ‘Ukraine recovery conference’ a cui anche Lugano ha partecipato finanziariamente. Ora questi costi sono stati quantificati dal Municipio rispondendo a un’interrogazione di Andrea Sanvido (Lega): 5’300 franchi per garantire la sicurezza; 7’200 franchi per limitare i disagi agli abitanti coinvolti o interessati dal dispositivo con invio a tutti i fuochi delle informazioni; 6’800 franchi per la serata di gala organizzata dalla Città insieme al Cantone. In totale 19’300 franchi.

Come precisa il Municipio “simili voci di spesa sono riscontrabili – seppur in misura minore – anche in occasione di altre importanti manifestazioni organizzate e svolte nella nostra città. Altre spese riguardanti il dispositivo di sicurezza sono invece state assunte dalla FedPol”.

Gli indennizzi richiesti dalla Città

Il dispositivo di sicurezza ha comportato la chiusura anche di alcune attività commerciali, talune spontaneamente. Queste, tuttavia, hanno fatto richieste di ottenere degli indennizzi per il mancato guadagno. Fra le altre, si citano le istanze dell’Aeroporto di Agno e della Scuola di volo Avilù. La Città si è fatta portavoce delle sue società partecipate, chiedendo al Cantone, che a sua volta si è fatto avanti con il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), per ottenere degli indennizzi rispettivamente di 70mila e 25mila franchi. “In particolare, l’Aeroporto di Lugano a fronte della chiusura dello spazio aereo e delle necessità logistiche del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport non ha potuto mantenere l’operatività e ha chiuso nel periodo della conferenza”.

Il Dfae tuttavia non è entrato nel merito degli indennizzi per mancanza di base legale alla loro copertura. Il Cantone, da parte sua, ha comunicato alla Città che “il credito aggiuntivo deciso dal Consiglio federale era volto unicamente alla copertura dei costi per l’impiego da parte dell’Autorità cantonale di agenti e materiale concernenti il dispositivo di sicurezza e non poteva essere oggetto di richieste di indennizzi per perdita di guadagno da parte di privati. Per queste ragioni il Cantone non ha inoltrato tali richieste a FedPol”.