Il consigliere comunale Danilo Baratti (I Verdi) interroga il Municipio su tre tematiche relative alla gestione degli alberi
Alberi privati e bene pubblico, verde pubblico e partecipazione, ambito forestale. Sono queste le tre tematiche sulle quali si sviluppa l'interrogazione presentata al Municipio di Lugano dal consigliere comunale Danilo Baratti (I Verdi). “Pur priva di un vero e proprio Regolamento del verde (che si chiede da tempo), la Città si dà regole di gestione via via migliori – sottolinea Baratti –. Rispetto al vuoto di qualche anno fa è già un bel passo avanti, e a questa attenzione accresciuta non è estranea la costante vigilanza che cittadini e associazioni hanno portato sulla gestione del patrimonio arboreo comunale”.
La prima serie di domande è dedicata alla “dimensione pubblica del verde privato e di conseguenza la sua tutela”. Nella risposta a una precedente interrogazione, il Municipio aveva scritto che “Se e quando adottato, il futuro Regolamento del verde prevederà verosimilmente un regime di autorizzazione per tutte le alberature ubicate in area edificabile e non, che abbiano un diametro misurato a petto d'uomo di almeno 15 centimetri”. In attesa del Regolamento, il consigliere comunale rimarca che “le linee guida per la gestione del verde urbano e periurbano sono uno strumento alquanto necessario: come si spiegano i tempi lunghi della loro elaborazione (6 anni)? Possiamo contare di vederle pubblicare almeno nel 2024”. Al Municipio viene inoltre chiesto se le linee guida recepiscono la valenza pubblica del verde privato e di indicare “scadenze attendibili” sulle tappe successive (Piano regolatore e Regolmento del Verde)”.
L'attenzione passa poi al verde pubblico e alla partecipazione. Lo spunto è quanto successo sul dosso della chiesa di Orlino, a Pregassona, “dove questa primavera sono stati piantati tredici alberi da frutto”. Un fatto “di cui rallegrarsi” ma che fa “nutrire qualche dubbio sull'intervento in sé e soprattutto sulle modalità”. La zona, si legge ancora nell'interrogazione, è infatti “al centro di un'attenzione che coinvolge molti attori locali” e gli alberi “sono stati piantati dentro il perimetro di rispetto cantonale”. Al Municipio viene quindi chiesto perché non ha “preventivamente informato di questi interventi le realtà attive del quartiere” e “l'Ufficio dei beni culturali”.
La terza parte dell'interrogazione riguarda invece l'ambito forestale, prendendo come spunto un intervento forestale nelle Centovalli e le parole dell'ingegnere Roberto Buffi, secondo il quale “ci troviamo di fronte a una tendenza nefasta che ha fatto scuola in molte parti del Ticino”. Al Municipio di Lugano viene chiesto se “le considerazioni possano ritenersi valide, o perlomeno stimolanti, anche per interventi fatti nel recente passato nel territorio di Lugano”.