Thierry Morotti spiega il divieto di balneazione e vorrebbe risposte serie dal Cantone, che dice di attendere la pioggia e il calo delle temperature
«Il problema dei cianobatteri sussiste da alcuni anni e quest’anno è peggiorato nel golfo di Agno. Mi pare la cronaca di un disastro annunciato. Nessuno lo dice, ma queste alghe puzzano, hanno un odore di fogna insopportabile. Per questo, ho sempre detto e ribadito, di venire sul lungolago a vederle, per rendersi conto di cosa stiamo parlando». Il sindaco di Agno Thierry Morotti è particolarmente arrabbiato nel commentare il divieto di balneazione nel golfo introdotto da un paio di giorni: «In Municipio abbiamo preso atto dei risultati del Laboratorio cantonale, che ci ha consigliato di procedere».
«La situazione, oggi, è ancora peggiorata», aggiunge il sindaco, annunciando che anche Lugano Region ha manifestato preoccupazione. «È vero che siamo a fine stagione, ma mi chiedo come reagiranno i turisti e le persone che trascorrono le vacanze in Ticino, se l′anno prossimo queste fioriture dovessero cominciare prima, come successo quest’estate, e non potranno fare il bagno? L’anno prossimo non verranno più. Non abbiamo piscine. Il nostro lido comunale si è svuotato. Non bastano le risposte del Cantone, che dice di attendere il calo delle temperature e la pioggia, consigliando a chi fa il bagno di fare una doccia dopo. Il problema sta attanagliando tutto il bacino sud del lago, come a Gandria e a Riva San Vitale, mi domando come sia possibile accettare questo genere di risposte da parte del Cantone».
La soluzione non può essere quella di aspettare, secondo Morotti, «perché questo fenomeno è emerso oramai dal 2018 ed è in costante aumento. Ci sono immagini che dimostrano che ogni anno è peggio». I cianobatteri continuano a crescere. Il sindaco ha più volte cercato di contattare e di incontrare (invano) l’autorità cantonale proponendo un’analisi della situazione per cercare di capire come mai queste alghe proliferano così tanto nel golfo di Agno e a Riva San Vitale. Mi piacerebbe avere delle risposte. A pensar male si potrebbe attribuire una parte di responsabilità all'impianto di Depurazione Acque di Bioggio. «Non credo, bisogna tener conto della problematica del fosforo e dei prodotti chimici utilizzati per lavorare i terreni agricoli che potrebbero alimentare le alghe. Queste sostanze, quando piove forte, probabilmente confluiscono nel lago. Bisognerebbe cercare di comprendere il fenomeno, qualcuno prima o poi dovrà assumersi le proprie responsabilità».