Luganese

Lalia, ressa e colonne agli uffici per consultare gli atti

Caos stamattina nell'amministrazione cittadina. Il sindaco di Lugano Michele Foletti: ‘Troppe persone sono arrivate senza prendere appuntamento’

Dipendenti comunali ‘presi d’assalto’
(Ti-Press/Archivio)
21 agosto 2023
|

Intasato il centralino di Lugano e parecchia gente in colonna agli sportelli stamattina in centro città. Sono tutti proprietari che hanno ricevuto la richiesta di versamento e avrebbero voluto chiedere informazioni in merito ai contributi Lalia. Il Municipio di Lugano, lo ricordiamo, una decina di giorni fa, ha scritto ai 22'830 proprietari di fondi allacciati o allacciabili alla rete delle canalizzazioni sul territorio del Comune, che si trovano all’interno del Piano generale di smaltimento (Pgs) e alle persone titolari di diritti reali limitati (come le servitù).

Telefoni intasati, richieste smisurate

Il problema, ci risponde il sindaco di Lugano Michele Foletti, «è che le numerose persone interessate, invece di prendere appuntamento, si sono riversate tra Palazzo civico, Punto Città e gli uffici amministrativi. Noi avevamo indicato di prendere un appuntamento, prima di recarsi agli uffici». Alcuni lettori ci hanno però segnalato l’impossibilità di raggiungere telefonicamente gli uffici cittadini per avere un appuntamento. Nella nota stampa diramata dal Municipio lo scorso 10 agosto, si precisava che l’incontro avrebbe potuto tenersi a Lugano nell’edificio amministrativo di via della Posta 8, al 4° piano, nella sala commissioni, ma su appuntamento, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16, contattando lo 058 866 71 00.

Interrogazione: tasso d’interesse iniquo

Nel frattempo, è stata presentata al Municipio un’interrogazione urgente, primi firmatari Paolo Beltraminelli (il Centro) e Giovanni Albertini (Movimento Ticino & Lavoro) che chiede di ripensare le modalità di pagamento dei contributi Lalia, sottolineando che “il pagamento rateale, in 10 rate annue costanti, con l’interesse composto del 5%, vuol dire pagare in totale il 23,3% in più dell’importo dovuto”. Secondo i promotori dell’atto parlamentare, “vincoli così restrittivi metteranno in difficoltà parecchi proprietari che faranno fatica a pagare tutto subito (la seconda opzione di versamento) e quindi saranno costretti a pagare il 23,3% più. La legge prevede questo tasso d’interesse iniquo, ma lascia la possibilità di altre modalità di pagamento.

Nuova legge ancora in gestazione

L’interrogazione richiama inoltre il messaggio governativo del 19 febbraio del 2020 che ha licenziato la nuova Legge sulla gestione delle acque, che prevede “sull’ammontare del contributo un interesse corrispondente all’interesse sulle ipoteche a tasso variabile di primo rango applicato dalla Banca dello Stato al momento della sua notifica”. Dal canto suo, il sindaco Michele Foletti ricorda che si tratta di una sua iniziativa di quando era deputato in Gran Consiglio. Purtroppo però, tale revisione non è ancora stata evasa e non è in vigore.

Leggi anche: