Luganese

Bruciò la sua cella: ordinata una misura terapeutica stazionaria

Il 33enne che a novembre 2022 ha incendiato parte della Farera è stato riconosciuto colpevole di incendio intenzionale ma considerato non condannabile

La struttura carceraria
(Ti-Press)
17 agosto 2023
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La Corte delle Assise criminali di Lugano ha accertato che il 33enne comparso oggi alla sbarra, che a novembre 2022 ha scatenato un rogo nella sua cella alla Farera, è colpevole di incendio intenzionale ma ritenuto non condannabile in quanto considerato in uno stato di incapacità. È stata però ordinata una misura terapeutica stazionaria. «Sono triste per quello che è successo – ha affermato l'uomo alla fine del procedimento – è stata la malattia».

Il motivo principale all'origine di quell'incendio è stata la paura. «Ha appiccato un rogo perché aveva paura di essere trasferito in una struttura più aperta come lo Stampino. Ha paura della libertà», ha concluso il giudice Mauro Ermani. Motivazione per la quale il suo trasferimento in una struttura aperta è stato considerato prematuro. Il 33enne, in attesa di essere trasferito, tornerà tra le mura della Farera a Cadro.

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