I collaboratori della Fondazione Chienguide ci raccontano il lavoro di preparazione degli animali che affiancheranno le persone bisognose
I cani guida sono indispensabili per le persone non vedenti e ipovedenti. Li aiutano nella loro vita quotidiana offrendo loro indipendenza, sicurezza e mobilità. Per svolgere bene questo lavoro i cani devono essere educati adeguatamente, ed è qui che entrano in gioco le varie scuole di cani guida.
Negli scorsi giorni ci siamo recati in centro a Lugano per vedere come la Fondazione romanda per cani guida per ciechi educa questi animali e li abitua all’ambiente urbano. È qui che incontriamo Christian Baroni – responsabile dell’antenna di Magliaso e istruttore cani guida per ciechi con diploma federale – Michele Marzocca – istruttore cani guida per ciechi con diploma federale – e Christine Baroni Pretsch – direttrice della Fondazione, responsabile allevamento e attribuzione cani e istruttrice federale diplomata.
Christian Baroni durante il corso della mattinata si è occupato di portare il giovane cane Hector in città per il suo primo giorno di lezione. Il cane nonostante fosse un debuttante è stato molto bravo e obbediente. Dopo è toccato ad Hilma, una Labrador con già cinque mesi d’esperienza. Infine, Michele ci ha presentato Happy che con i suoi 9 mesi di apprendimento ha finito il suo percorso e il 4 settembre inizierà la sua avventura con la sua detentrice ipovedente.
Quali scopi ha la vostra Fondazione?
Baroni: «Lo scopo della Fondazione è quello di allevare e istruire eccellenti cani guida per poi consegnarli gratuitamente a persone cieche e ipovedenti. Per arrivare a questo scopo abbiamo il nostro allevamento di labrador, che nascono nella nostra struttura in Svizzera romanda e che poi vengono affidati a famiglie volontarie. Durante questo periodo le famiglie sono seguite dai nostri collaboratori. All’età di un anno e mezzo si valuta se l’animale ha le qualità per diventare un cane guida o meno, e se sì viene affidato a un istruttore che avrà il compito di insegnargli a comportarsi in maniera diversa quando porta ‘la guida’, ovvero segnalare fermandosi davanti a marciapiedi e scale, evitare ostacoli laterali».
Le persone con handicap visivo spesso scelgono di farsi aiutare da un cane guida perché si sentono più in sicurezza nei loro spostamenti quotidiani. Inoltre il cane è un compagno di vita prezioso che facilita il contatto con le persone vedenti.
Perché avete deciso di fondare Chienguide?
Pretsch: «Dopo aver completato la formazione d’istruttrice per cani guida in Svizzera tedesca ho deciso di creare una scuola in Romandia al fine di offrire un servizio di prossimità alle persone cieche e ipovedenti di quella regione. Nel 1994 abbiamo creato la Fondazione romanda per cani guida e nel 2016, per migliorare ulteriormente la nostra presenza sul territorio elvetico, abbiamo aperto un’antenna a Magliaso».
Da chi è composto il vostro team?
Baroni: «Il nostro team è composto da diciannove persone. La maggior parte dei nostri collaboratori lavora in Svizzera romanda dove abbiamo quattro istruttori, quattro guardiani d’animale, due ausiliari, un giardiniere e due persone che si occupano delle famiglie di padronato. A Magliaso siamo noi tre più una segretaria. C’è una formazione d’istruttore per cani guida che abbiamo fatto tutti conseguendo un attestato federale di capacità. Se noi vogliamo formare un istruttore assumiamo una persona e il prerequisito è avere una formazione terziaria. La scuola dura tre anni ed è validata con un esame federale».
Quanti cani avete? Di che razza sono?
Baroni: «I cani guida Labrador Retriever sono utilizzati sempre di più da tutte le scuole nel mondo. Le ragioni sono molteplici, ovvero sono cani estremamente gentili con tutte le persone e gli animali, è molto raro che abbiano dei problemi di aggressività, sono cani della taglia giusta, hanno il pelo corto e hanno un livello energico giusto. Abbiamo cani di colore cioccolato, beige e neri. A volte le persone ipovedenti domandano di avere un cane chiaro o scuro a dipendenza dell’handicap visivo (magari possono identificare l’animale meglio). Tutte le scuole lavorano con i labrador e questo è un vantaggio, dato che noi collaboriamo molto con le altre scuole (per allargare la nostra base genetica). Abbiamo in media 50 famiglie che hanno un cucciolo e vanno seguite: due collaboratrici si occupano solo di quello. Attualmente disponiamo di 22 cani d’allevamento: 14 femmine e 8 maschi. Le cucciolate sono 5-6 all’anno».
In che fascia d’età deve essere il cane guida?
Baroni: «Il cane lavora dai circa 2 anni e mezzo fino a un massimo di 12 anni di età ma ogni caso viene valutato singolarmente».
Quanto tempo ci vuole per l’addestramento?
Marzocca: «Il suo percorso dura dagli otto ai nove mesi. Alla mattina lo istruiamo andando nell’ambiente urbano dove gli insegniamo ad esempio a evitare ostacoli, attraversare la strada e cosi via, al pomeriggio invece facciamo degli esercizi specifici a scuola. È importante fare i complimenti al cane che possono essere verbali, sociali (dandogli una carezza) o con il cibo. Talvolta usiamo la ‘tecnica’ della disobbedienza intelligente, ovvero istruiamo il cane a non obbedire a un ordine sbagliato che può essere ad esempio di domandare al cane di scendere una scala senza mostrargli chiaramente di averla identificata o qualsiasi comando che possa mettere in pericolo la sicurezza sia del cieco che del cane».
Il cieco e il cane devono fare i corsi assieme?
Baroni: «Nelle settimane di introduzione il cieco o la persona ipovedente ricevono tutte le istruzioni necessarie. In caso di necessità l’istruttore rimane sempre a disposizione».
Consegnate i cani anche in altri Paesi?
Baroni: «La nostra priorità sono le domande in Svizzera. Quando ne abbiamo la possibilità consegniamo volentieri cani guida anche in Italia e Francia a persone domiciliate vicino al confine elvetico».
Per chi volesse prendere un cane, quanto tempo prima si deve annunciare?
Baroni: «Deve per prima cosa annunciarsi alla scuola. Verrà poi contattato dal responsabile della Scuola. Il tempo d’attesa è variabile. Per le domande svizzere è comunque generalmente inferiore a un anno».
Quali sono i vostri progetti futuri? Vi volete estendere in altre zone della Svizzera?
Baroni: «Per ora non abbiamo in programma di espanderci in altre località svizzere. Per il momento ci concentriamo nel far funzionare bene la nostra struttura principale in Svizzera romanda e, a Magliaso, di formare i cani per rispondere alle domande che abbiamo qui in Ticino».
Come vi finanziate?
Baroni: «La nostra Fondazione è di pubblica utilità e viene finanziata per l’80% tramite donazioni da privati o fondazioni caritatevoli o legati».
Sabato 2 settembre, dalle 9.30 alle 12, ci saranno le porte aperte a Magliaso. L’evento è gratuito e ci si può iscrivere telefonando la mattina allo 091 252 06 40. Inoltre sul sito www.chienguide.ch si trovano molte informazioni sull’attività della Fondazione.