Licenziato il messaggio. Gli studenti del Liceo di Lugano 1, insieme ai liceali di Savosa, verranno trasferiti nella sede temporanea di Viganello.
Per un edificio come il Palazzo degli studi di Lugano, sede del Liceo 1, il costo delle opere di restauro deve essere quantomeno proporzionato al suo valore di bene culturale protetto. E così sarà: Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio per lo stanziamento di un credito di quasi 30milioni di franchi per il restauro interno della storica struttura affacciata al lago. Dopo anni di attesa, e un iter progettuale non dei più lineari – dettato sia da ripensamenti in merito al genere di intervento sia in relazione alla strategia concernente la destinazione delle varie sedi scolastiche presenti nel comparto – l’imponente stabile avrà presto un nuovo look: non troppo drastico ma conservativo.
Il Palazzo degli studi era già stato oggetto di un primo intervento di restauro conclusosi nel 2008. La priorità era stata data, in quel frangente, al risanamento e alla riqualificazione dell’involucro dell’edificio, che denotava cedimenti nelle parti decorative e l’esigenza di un restauro conservativo delle facciate. Terminata la prima fase è stato indetto un concorso di progettazione che ha decretato vincitore il progetto ‘Discrete intrusioni’ elaborato dagli architetti Leuzinger e Vicari. La progettazione è poi iniziata nel 2012, ma pochi anni dopo, nel 2015 è stata sospesa a seguito del ripensamento della pianificazione del comparto delle scuole di Lugano centro e degli istituti liceali del Luganese.
In breve, i punti salienti della nuova organizzazione considerano la dislocazione del Museo di storia naturale (dove verranno inserite le scuole medie di Lugano centro) a Locarno e la creazione di un terzo liceo ad Agno, denominato ‘Liceo Lugano 3’, per far fronte al continuo aumento degli studenti che vedrà la luce nel 2028. Nel frattempo gli studenti sia del Lilu 1 che del Lilu 2 a Savosa (struttura che verrà anch’essa ristrutturata e completata nel 2032) saranno temporaneamente trasferiti nella sede provvisoria di Viganello. Gli studenti del Liceo 1 dovranno attendere invece fino all’estate 2026 per tornare a frequentare i corridoi e le aule del Palazzo degli studi. Mentre nel caso dei docenti dei due licei già esistenti saranno distribuiti sulle future tre sedi luganesi.
La ridistribuzione degli studenti e la riduzione a 36 sezioni della sede di Lugano centro ha indotto a una nuova formulazione dei contenuti del Palazzo. Il Consiglio di Stato a gennaio 2021 ha quindi presentato il nuovo assetto del comparto scolastico di Lugano centro e le richieste di credito per le sedi provvisorie necessarie per permettere il restauro dell’edificio in questione, che rappresenta il punto nodale d’avvio dell’articolato progetto regionale dei centri scolastici. Il consolidamento della pianificazione e realizzazione delle sedi provvisorie ha consentito la ripresa del percorso progettuale del restauro e del riordino. In parole povere, una volta ristrutturato il Liceo 1, si potrà mettere mano al Liceo 2 a Savosa e – soprattutto – aprire il Liceo 3 di Agno.
Ma dai progetti a domino, passiamo alla concretezza degli interventi che verranno svolti al Palazzo degli studi. In quanto primo edificio scolastico pubblico di livello superiore sorto nel canton Ticino e quale esempio integro e significativo di edilizia pubblica d’inizio Novecento, il concetto generale è quello di valorizzarlo e di inserirvici nuovi elementi funzionali e tecnici in modo – si legge nel messaggio del Cantone – “discreto ma chiaro”, conservando sia gli elementi di carattere tipologico generale sia singole parti o aspetti che lo caratterizzano. Ovvero si intende mantenere e risanare solo dove necessario gli intonaci esistenti, e di ricostruire e riproporre le tinte originali. Ma anche effettuare un restauro conservativo delle finiture originali ancora esistenti e il recupero delle dimensioni originali degli spazi. I colori, indica l’esecutivo, “sono scelti in base alle indagini stratigrafiche eseguite d’intesa con l’Ufficio dei beni culturali, che hanno permesso di risalire alle tonalità dei tinteggi originali”.
Ad agosto 2017 venivano stanziati quasi 250mila franchi per l’aggiornamento del progetto di ristrutturazione, la previsione dei costi di realizzazione era allora valutata a 23 milioni e mezzo. L’aumento dei costi, fino a giungere a 30 milioni di franchi è dovuto principalmente dal fatto che si assume la necessità di sostituire l’intero impianto di riscaldamento per renderlo compatibile con i futuri impianti di teleriscaldamento a bassa temperatura. Ma anche dalla necessità di inserire nuovi contenuti come aule e laboratori scientifici e dall’esigenza di disporre delle idonee innovazioni didattiche e tecnologiche.