Luganese

Ceresio, bocciata la foce del Telo, bene quella del Bolletta

La Goletta di Legambiente segnala miglioramenti in zona Porto Ceresio, ma conferma ‘acque sporche’ provenienti dal torrente che scende dalla Valle Intelvi

Una veduta di Porto Ceresio risalente a parecchi anni fa
(Ti-Press/Archivio)
11 luglio 2023
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Una buona notizia e una conferma negativa, per lo stato di salute del Ceresio. Per la prima volta da quando la Goletta dei Laghi di Legambiente ha iniziato la campagna estiva in difesa dei bacini lacustri italiani, anche il rio Bolletta è risultato entro i limiti. L’esito del monitoraggio della scorsa settimana è rilevante alla luce delle polemiche transfrontaliere (durate una dozzina di anni), spesso aspre a causa dell’inquinamento nello specchio d’acqua prospiciente Porto Ceresio, sino a due anni fa, non balneabile. Gli ultimi valori registrati alla foce del Bolletta sono il frutto della manutenzione degli sfioratori di piena e dei lavori di ammodernamento della rete fognaria che arriva dall’entroterra.

Male in zona Claino con Osteno

I Comuni della sponda varesina del lago di Lugano (Brusimpiano, Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa) da anni sono impegnati in importanti lavori (in parte finanziati con i fondi di Interreg) che dovrebbero portare al definitivo risanamento del Ceresio. Se da Porto Ceresio arrivano notizie positive, non altrettanto si può dire per Claino con Osteno, sulla sponda comasca del lago di Lugano. La foce del Telo, torrente che scende dalla Valle Intelvi è risultata inquinata, decisamente sopra i limite di legge. Succede così da una decina di anni. Il Telo raccoglie le acque dell’entroterra e poi sfocia a lago. Insomma, è necessario togliere gli scarichi diretti al torrente e agire sugli sfioratori di piena per ottenere un’acqua pulita.