I rossocrociati rappresentano circa il 60% dei pernottamenti, a seguire italiani e tedeschi. In totale si sono registrate più di un milione di visite
Gli svizzeri, anche nel 2022 si aggiudicano il primo posto nei pernottamenti turistici nel Luganese. I rossocrociati rappresentano infatti circa il 60% (nel 2021 erano l’80%). Le presenze dei confederati hanno subito un incremento del 34,17% rispetto al 2019, considerato l’anno di riferimento prima del periodo pandemico. Tuttavia, rispetto al 2021 i pernottamenti degli svizzeri sono diminuiti, passando dagli 831’491 ai 577’785 del 2022. In seconda posizione si trovano gli italiani, in aumento quasi del 70%. Al terzo posto si registrano invece i turisti della Germania, con un aumento del 70% rispetto all’anno passato. I dati evidenziano una buona ripresa dei viaggi da alcuni mercati di riferimento tra cui Germania e Stati Uniti, però per i mercati quali Italia e Paesi arabi del Golfo non si sono ancora raggiunti i livelli pre-pandemia, con perdite che oscillano tra il 5 e il 19%.
Dai dati dell’Ufficio federale di statistica emerge che il tasso di occupazione alberghiera, dei campeggi e delle residenze secondarie è incrementato, subendo un calo solo durante il primo e gli ultimi due mesi dell’anno, totalizzando più di un milione di pernottamenti. Un milione e 22mila per essere esatti. Leggermente in meno rispetto al 2021 (1’075’720) e più del 2019 (922’176).
Dopo l’anno 2021, che a livello di pernottamenti è stato il migliore degli ultimi 20 anni, il consuntivo 2022 sia a livello di pernottamenti che di incassi non ha – come ha affermato l’Ente turistico del Luganese riunitosi gli scorsi giorni in assemblea ordinaria – sfigurato. L’anno appena trascorso ha fatto registrare un aumento di 236’585 pernottamenti, pari al +20,8%. Venendo ai conti: il conto consuntivo dell’anno in esame chiude con un avanzo di esercizio di 11mila franchi a fronte di una perdita preventivata di 256’500 franchi.