Nei pressi del Parco Vira: il progetto è stato bocciato dal Consiglio di Stato, ma i promotori ricorrono al Tram
Proseguirà nelle aule di tribunale la vicenda del quartiere che dovrebbe sorgere a Savosa, presso il confine con Porza, di cui abbiamo recentemente riferito. Ben 14 case (erano 18 in un primo progetto) che andrebbero a occupare i terreni posti a est del Parco Vira, nelle immediate adiacenze del campo da calcio. Oggi lì si trova lo stabile che fu del Laboratorio bioanalitico Sa, una società molto nota nel campo delle analisi medicali, peraltro sciolta dopo un cambio di nome nel lontano 2011.
Il progetto ha messo in allarme diversi residenti, sia per il volume della costruzione, sia per l'immaginabile traffico di transito durante la fase di cantiere, e dopo. Le trattative con i promotori hanno portato sì una riduzione del numero di abitazioni proposte, da 18 a 14, e un allargamento del calibro stradale di via Vira ma niente di più e quindi i vicini hanno messo in discussione vari aspetti del progetto ingaggiando un avvocato.
Il ricorso presentato dal Comune di Porza, puntava il dito contro un traffico di transito, ritenuto sproporzionato, che avrebbe toccato delle sue strade di quartiere - in particolare via Borsari Welti. È caduto perché il Consiglio di Stato ha ritenuto che Porza non fosse legittimato a ricorrere contro una licenza edilizia rilasciata dal Comune di Savosa. Pur essendo l'accesso previsto dalla zona di Porza, dato che col resto della Comune di Savosa non vi è un passaggio carrabile. È invece stato accolto il ricorso presentato collettivamente da una decina di vicini. Da quanto ci risulta in questo caso la legittimazione c'era, e il Governo ha considerato insufficiente l'attrezzatura viabilistica di accesso al futuro quartiere. Uno a zero e palla al centro, ma la partita continua visto che il promotore immobiliare, la società Implenia non ha nessuna intenzione di molare la presa, ed ha anzi presentato a sua volta un ricorso presso il Tribunale amministrativo cantonale (Tram). Tempi biblici in vista dunque, per questa procedura edilizia, anche perché il pronunciamento del Tram, sarà a sua volta impugnabile presso il Tribunale federale. La sentenza del CdS per l'amministrazione comunale di Savosa è piuttosto sorprendente, in quanto la domanda edilizia aveva ricevuto luce verde in occasione dell'esame preliminare presso i competenti uffici cantonali. Il fondo del resto è edificabile, posto da una trentina d'anni nel Piano regolatore in zona R2. Nel frattempo a Savosa ci si è occupati di rilanciare il Parco Vira: un progetto da 3,72 milioni di franchi verrà votato il 12 giugno in Consiglio comunale.