Si tratta di una 21enne e un 16enne che la mattina del 24 febbraio hanno tentato, invano, di rapinare un reduce del Carnevale
Quattro mesi e quattro mesi e 15 giorni sospesi condizionalmente per due anni. È questa la pena inflitta rispettivamente a una 21enne e a un 16enne algerini, giudicati colpevoli di tentata rapina ed entrata illegale in Svizzera. I due, attorno alle 5 di mattina del 24 febbraio 2023, hanno tentato, invano, di rubare uno zaino a un reduce del Carnevale seduto nel gabbiotto della Stazione Ffs di Lugano. Il presiedente della Corte delle Assise correzionali di Lugano, il giudice Marco Villa, ha ordinato per i giovani anche l’espulsione dal territorio elvetico per 5 anni. Il procuratore pubblico Simone Barca aveva chiesto per entrambi una pena di sei mesi sospesi condizionalmente.
Quella mattina, è stato il 16enne a dare il la allo spiacevole episodio, cercando di strappare alla vittima lo zaino dalle mani, ma quest’ultima, opponendosi con la propria forza fisica è riuscita a uscire dalla sala d’attesa. Questo non è però bastato al ragazzo per arrendersi. Al contrario, fa cadere a terra l’uomo e lo colpisce alla testa. In quel momento subentra anche la 21enne che afferra la vittima per i capelli, intervenendo in aiuto del suo complice. La vittima non ha mollato la presa fino alla fine, quando è intervenuta in suo soccorso una terza persona, ed è riuscito a liberarsi dalla presa dei suoi aggressori che sono stati arrestati poco dopo dalla polizia. Ad aver confermato la loro colpevolezza sono state le immagini di videosorveglianza della stazione, considerate dal giudice quali prove primarie.
A colpire è anche la storia personale degli imputati. I due giovanissimi sono partiti dall’Algeria via mare insieme al marito della 21enne, passando per l’Italia, dove il compagno di lei è stato arrestato si presume, in base a quanto raccontato dai due imputati, perché accusato di essere uno scafista. Il loro viaggio è poi proseguito giungendo in Svizzera lo stesso giorno della tentata rapina. Da allora sono in carcerazione preventiva.
«Si è trattato di un gesto impulsivo, non premeditato, per far fronte alle proprie immediate necessità», ha affermato Michele Sisini, avvocato del 16enne, reo confesso. «I due hanno viaggiato per giorni senza mangiare e senza un posto comodo dove dormire, a Lugano sono giunti sfiniti. Il mio assistito sperava, con quel gesto, di trovare in quello zaino dei soldi o del cibo». «Non sono gli stranieri venuti in Svizzera per rubare e commettere rapine – ha aggiunto Roberto Rulli, legale della ragazza –. Si tratta di due disperati in cerca di accoglienza e di miglior sorte».
Rulli ha poi chiesto alla Corte il proscioglimento della sua assistita dall’imputazione di tentata rapina in quanto «non si vede la ragazza spingere la vittima, afferrarne lo zaino o fuggire. Non ha nulla a che fare con la tentata rapina». Secondo la difesa, l’imputata avrebbe tentato di separare i due contendenti, senza però successo. Versione subito smontata dal giudice Villa: «Chi interviene, in genere, si mette in mezzo per dividere, mentre dai video si evince come abbia solamente appoggiato una mano sulla spalla dell’imputato per avere l’appoggio per tirare i capelli alla vittima». Alla giovane è stata comunque ridotta di qualche giorno la pena, «perché – ha indicato Villa – l’idea non è partita materialmente da lei».