Luganese

Sottratti oltre 300’000 franchi: condannato un 50enne

L'uomo aveva fornito cifre d'affari falsate per ottenere i prestiti, in larga parte crediti Covid, sfruttando il suo ruolo di fiduciario di varie aziende

(Ti-Press)
4 maggio 2023
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È stato condannato a una pena di 20 mesi sospesi per due anni, l’uomo giudicato oggi in un processo eseguito secondo la formula del rito abbreviato. La Corte delle Assise correzionali di Lugano lo ha riconosciuto colpevole di truffa per un totale di 315’000 franchi. In considerevole parte soldi legati ai crediti Covid. La Corte era presieduta dal giudice Marco Villa, mentre il procuratore pubblico Daniele Galliano, che ha seguito il caso, è stato sostituito in aula dalla procuratrice Veronica Lipari. Le imputazioni a carico del 50enne, cittadino svizzero, erano quelle di truffa aggravata, ripetuta falsità in documenti, cattiva gestione e ripetuto esercizio abusivo della professione di fiduciario. A carico del condannato, difeso dal suo avvocato di fiducia Jean-Maurice Jordi, a partire da agosto era stato imposto, come misura sostitutiva all’arresto, il divieto assoluto di esercitare la professione di fiduciario o contabile. La misura è stata sollevata al termine del procedimento, ma il 50enne si è detto intenzionato a mantenere le distanze dal settore.

Numeri gonfiati per ottenere i crediti

In qualità di fiduciario di diverse aziende, l’uomo avrebbe ripetutamente gonfiato la cifra d’affari, e talvolta anche il numero di ore lavorative dei dipendenti, al fine di richiedere i prestiti Covid-19. Ma certe imputazioni risalgono addirittura al periodo pre-pandemico, con un caso di falsità in documenti ai danni di una banca straniera risalente al 2009. Per riparare ai danni procurati a diverse aziende con i suoi crimini, il 50enne sarà anche tenuto a rimborsare oltre 180mila franchi. Del maltolto, invece, 40’000 franchi sono già stati rimborsati, seppur da terzi.