Val Mara, riprendono i battelli turistici. I Comuni a lago, però, chiedono a Consiglio di Stato e Snl l'integrazione nel trasporto pubblico.
Dopo 95 anni in disuso, è stato riaperto l’attracco di Maroggia Lago. Un attracco che venne realizzato attorno al 1890 e che nel 1912, si usò per il trasporto della salma di Romeo Manzoni, filosofo e storico svizzero originario di Arogno, che da allora riposa a Maroggia. La storia del pontile, invece, si interruppe nel 1928, quando il Municipio del paese lacustre ne decise la chiusura definitiva, per evitare di assumersi la responsabilità in caso d’incidenti. Le autorità locali colgono l’occasione, per rilanciare l’idea del trasporto pubblico via lago e chiamano in causa la Società di Navigazione del lago di Lugano e il Consiglio di Stato.
Questa non è però l’unica novità. Infatti da oltre confine arriva una lettera indirizzata a tutti i Comuni a lago, da parte del sindaco di Porto Ceresio Marco Prestifilippo. Quest’ultimo scrive di quanto ritenga più che interessante questo servizio: «Siamo disponibili, fin da subito, a mettere Porto Ceresio al centro di questo progetto, perché oltre a essere un paese di confine, siamo un importante snodo logistico, in quanto abbiamo la stazione ferroviaria, che ci collega a Varese e Milano, di fronte all’imbarcadero dove approdano i battelli della Snl». Marco Prestifilippo annuncia inoltre, che settimana scorsa ha scritto alla Snl e ai sindaci di alcuni Comuni svizzeri che si affacciano sul Ceresio (Riva San Vitale, Bissone, Val Mara, Melide, Brusino Arsizio, Morcote), invitandoli «a condividere una progettazione proprio su questo tema, con lo scopo di sfruttare al massimo il nuovo pontile di Maroggia, che potrebbe rappresentare per i frontalieri un importante punto di partenza, vista la perfetta collocazione dal punto di vita logistico».
Tornando alla recente riapertura dell’attracco di Maroggia, è stato interpellato dalla Regione, Jean-Claude Binaghi, sindaco di Val Mara. Binaghi racconta di come l’idea di restaurare e donare una seconda vita al pontile di Maroggia sia stata promossa a seguito di una mozione presentata di Ida Maria Magaton nella seduta di Consiglio comunale di Maroggia del 28 marzo 2011. È stata poi concretizzata con la collaborazione della Società Navigazione di Lugano (Snl), concessionaria dell’opera. La funzione del pontile potrebbe essere duplice: non solo a uso turistico, ma anche per i lavoratori. Come riferisce Jean Claude Binaghi, «c’è interesse nel voler potenziare i servizi e permettere anche ai lavoratori di usufruire del battello in combinazione con altri mezzi pubblici di raggiungere la propria destinazione. Al momento, però, il pontile in direzione per e da Lugano rimane a livello turistico».
I lavori per realizzare il nuovo attracco, iniziati lo scorso mese, sono giunti a conclusione, agevolando la navigazione del Ceresio. Questa nuova ‘riapertura’ è sicuramente fonte di aspettative. Infatti, Val Mara offre molte possibilità a chi arriva in Ticino per passare le vacanze, come la possibilità di fare campeggio, i numerosi sentieri della regione e l’accesso facilitato al lago grazie ai lidi.
La speranza di poter usufruire del trasporto via lago, aggirando quello su ruote, rimane viva. Tanto che qualche mese fa, spiega il sindaco di Val Mara, «i Municipi di Brusino Arsizio (capofila/promotore), Arogno, Bissone, Mendrisio, Riva San Vitale, Val Mara e l’Otr del Mendrisiotto hanno scritto una lettera aperta al Consiglio di Stato, con la richiesta di “realizzare l’integrazione del lago nel sistema del trasporto pubblico, sostenendo la creazione di un hub nel Basso Ceresio». La questione era già stata sollevata lo scorso anno (cfr. laRegione del 12 ottobre 2022), ora gli enti locali tornano alla carica, in vista della soppressione della fermata di Morcote prevista da gennaio dell’anno prossimo.
Anche a Mendrisio è stata avanzata la medesima richiesta in un’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Giovanni Poloni e Vincenzo Crimaldi, alla quale il Municipio di Mendrisio ha risposto esponendosi a favore dell’alternativa via lago. Un’alternativa, la cui esigenza era stata messa nero su bianco, la scorsa estate dai Comuni a lago, in una lettera inviata al Consiglio di Stato, in cui si esprimeva la volontà di “sostenere il trasporto lacuale quale valida alternativa al trasporto privato su gomma e quale integrazione intermodale dell’offerta del trasporto pubblico, reintroducendo i collegamenti dei battelli di linea ‘sostenendo il progetto della Società di Navigazione del Lago di Lugano”.
A tale richiesta, come riportato dalla risposta del Municipio di Mendrisio il Consiglio di Stato ha risposto positivamente, “ritenendo che il lago può essere una via alternativa alla strada e può aiutare a ridurre la pressione del traffico”. Il governo cantonale aveva però posto una condizione ritenuta fondamentale, ovvero che tale progetto abbia a disposizione un’efficiente connessione con la rete Tilo. La fermata del battello, per dimostrare la sua efficacia, deve dunque presentare un interessante rapporto costi-benefici. Al momento, l’attracco di Maroggia rimane a uso quasi esclusivo dei turisti, con orari in concomitanza delle coincidenze Ffs.
Interpellata a riguardo, Francesca Luisoni, la vicesindaca di Mendrisio, afferma che la sua città è attiva sul tema: «Seguiamo con interesse quello che è lo spostamento del trasporto su lago». Purtroppo, però, continua la stessa Luisoni, attualmente il pontile di Capolago, quartiere di Mendrisio, non ha una funzione oltre a quella turistica. Quindi, all’interno di queste discussioni, andrebbe rivalutato questo aspetto. Inoltre, aggiunge la vicesindaca, «naturalmente, coglieremo tutte le opportunità che dovessero presentarsi in questo ambito anche per Capolago».
Dal canto suo, Filippo Lombardi, capo del Dicastero pianificazione del territorio della Città di Lugano afferma che c’è l’intenzione d’incentivare il traffico via lago, in modo tale da diminuire quello stradale all’interno della città: «L’idea è buona e la sosteniamo da tempo. Ma la Navigazione è una società privata, e si attiverà in tal senso solo se fortemente sussidiata (non dimentichiamo che i due terzi dei costi dei bus urbani sono coperti da sussidi comunali, cantonali o federali). La Navigazione in generale a livello svizzero è sussidiata quale trasporto turistico, ma non come trasporto pubblico urbano, salvo rare eccezioni. Per cambiare questa situazione, ci vuole dunque una unità d’intenti fra la società privata, il Comune, il Cantone e la Confederazione».
Andrea Rigamonti, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, ribadisce che «nel corso degli ultimi anni, la Commissione si è sempre dichiarata favorevole al potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico. In particolare, in occasione del recente credito quadro di oltre 400 milioni di franchi, da parte del Mendrisiotto e Basso Ceresio, non è intervenuta alcuna opposizione nonostante importanti aumenti di costi a carico dei Comuni». La Commissione è quindi, secondo Rigamonti, disponibile «a entrare in materia anche su un’eventuale realizzazione di linea di trasporto pubblico sul Ceresio. Il tema principale è quello di riuscire a offrire un servizio attrattivo in termini di comodità e soprattutto di risparmio di tempo. In questo modo si riuscirà così a giustificare l’investimento in termini di costi-benefici».
Questa soluzione via lago potrebbe ridurre il traffico via strada e ferrovia, che quotidianamente intasa la viabilità tra Mendrisio e Lugano, provocando disagi. Lombardi ribadisce che la soluzione lago è sicuramente un’opzione plausibile, ma a condizione di «disporre di un servizio di battelli ben più veloci di quelli turistici attuali, con posteggi di “park&sail”, per esempio a Porlezza e Porto Ceresio, e linee sovvenzionate come trasporto pubblico. Nel caso specifico, i nuovi modelli di battelli elettrici potrebbero rappresentare una soluzione interessante». Opinione condivisa da Luisoni e, dal punto di vista tecnico, anche da Davide Marconi, pianificatore e uno dei soci fondatori di Mobitrends: «Fintanto che le velocità dei battelli rimane quella che è, il treno rimane, insieme all’auto, decisamente più efficace e rapido».
Purtroppo, però, come conferma Lombardi, la discussione per smuovere le acque nell’incentivare questa tipologia di servizio ai lavoratori non ha portato a grossi risultati: «Ne discuto costantemente con tutti i partner possibili da quando sono entrato in Municipio due anni or sono, con risultati sin qui purtroppo modesti». La fatica nel concretizzare il progetto parrebbe da attribuire agli scarsi risultati ottenuti della sperimentazione del trasporto combinato ‘Treno, lago e bus’ avvenuta sul Pian Scariolo qualche anno fa. Marconi spiega che, affinché un progetto del genere funzioni e sia efficace, è «essenziale ottimizzare i tempi di percorrenza». Secondo Marconi, la messa in pratica di questo progetto non ha avuto successo anche a causa della mancanza di bus negli orari auspicati dai pendolari. Marconi riconosce che, «per il momento, l’auto garantisce ancora i collegamenti più diretti, senza cambi di mezzo, e rapidi per la maggior parte delle relazioni casa-lavoro».
I sindaci di Porlezza, Sergio Erculiani, e di Porto Ceresio, Marco Prestifilippo, sono favorevoli al trasporto via lago. Tanto che Erculiani sarebbe pronto a «mettere a disposizione delle aree parcheggio, in un contesto di miglioramento complessivo della viabilità. Tempo fa, era stato fatto un sondaggio in dogana sulla propensione all’utilizzo del battello come mezzo di trasporto. L’introduzione della galleria ha sicuramente agevolato lo spostamento, avvicinando Porlezza a Lugano, ma i tempi di percorrenza, a causa dell’imbottigliamento in dogana, si allungano».
Le autorità dei Comuni, dunque, sembrano ben disposte ad agevolare la condizione dei lavoratori e quindi anche a ridurre il traffico nelle proprie regioni di competenza. La Società Navigazione di Lugano, ripetutamente interpellata dalla Regione, non ha voluto rilasciare dichiarazioni a riguardo.