Luganese

Villa Heleneum, inaugurata la mostra targata Bally

Nella sede permanente, la fondazione della nota azienda svizzera rilancia il sostegno alla cultura, alla creatività e agli artisti

Una riapertura sul tema dell’arte
(Ti-Press)
19 aprile 2023
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Oggi è stata annunciata l’imminente apertura della nuova sede della fondazione Bally a Villa Heleneum a Castagnola. «Sono molto fiero ed eccitato nel vedere questo progetto partire dopo quattro anni di duro lavoro» queste le parole di un emozionato Nicolas Girotto, Amministratore delegato di Bally. Alla domanda sul significato di questa iniziativa per la fondazione Bally, che quest’anno compie il suo 17esimo compleanno, l’Ad risponde: «La nostra fondazione è da sempre a supporto dell’arte e della cultura e, soprattutto, degli artisti presenti in tutta la Svizzera. Con questa apertura della Villa, abbiamo voluto dare un luogo fisico agli artisti per potersi esprimere».

Una pregiata dimora come nuova ‘casa’

L’evento segna dunque l’inizio di una nuova e importante fase nell’evoluzione della fondazione che, giunta al suo diciassettesimo anno di vita, avrà finalmente una sede permanente sulle rive del Lago di Lugano. Dal 2006, essa ha sempre cercato di promuovere l’arte e la cultura mettendo in evidenza temi importanti per l’azienda svizzera, come l’innovazione, il sostegno alla creatività e l’attenzione ai temi riguardanti l’ecologia. Fin dal 1851 Bally ha dimostrato, come riporta la stessa azienda, ‘una visione impegnata nel sociale e una grande disponibilità a lavorare a stretto contatto con artisti, architetti, grafici e creativi di ogni provenienza’. Visioni che, grazie alla ‘Fondazione Bally per la cultura’, continua attraverso un’offerta artistica e culturale diversificata, che mira a sostenere la creatività in tutte le sue forme e in particolare a supportare i giovani artisti. «Ovviamente con questo progetto vogliamo toccare dei temi che sono cari alla Fondazione e a Bally come per esempio lo sono l'innovazione e la creatività» riferisce a laRegione Nicolas Girotto.

A fare da padrona sarà l'arte contemporanea

Dallo scorso novembre, Vittoria Matarrese ha assunto la direzione della fondazione, il cui programma si concentrerà sull’arte contemporanea e sulla creatività attraverso mostre ed eventi che coinvolgono artisti sia emergenti che già affermati. L'obiettivo è rafforzare i legami con il territorio e la stessa Matarrese racconta di come sia nata l’idea di questa esposizione. Tutto nasce da «una frase di Marcel Proust, in cui lo scrittore francese definiva il subconscio come un lago sconosciuto, quando sono arrivata la frase mi è parsa più che appropriata, perché questo è anche il mio lago sconosciuto», riferisce la curatrice. Da qui, dunque, l’idea di fare un lavoro sul paesaggio emerso, ovvero quello che si vede dalla villa e il paesaggio circostante vivibile attraverso le opere di 23 artisti. La mostra, attualmente aperta al pubblico fino a settembre, è solamente una parte del programma che la fondazione Bally offre. A Villa Heleneum verranno ospitati anche dibattiti e workshop che toccheranno tematiche importanti per la fondazione.

Un vantaggio anche per Lugano

Per quanto riguarda la Città, a prendere la parola è stato Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano e capodicastero cultura sport ed eventi guarda all'iniziativa come qualcosa di «meraviglioso, in quanto Villa Heleneum è stata chiusa per diversi anni, dopo il cambio di sede del Museo delle culture». Continua poi a raccontare il vicesindaco: «La Città era da tempo alla ricerca di una destinazione che avesse anche un valore sociale e culturale importante. Infatti, per anni c'erano state diverse proposte tra cui anche la richiesta della vendita della villa per scopi privati. L’importanza, la bellezza e il potenziale culturale di questo luogo, insieme alla collaborazione tra Città di Lugano e fondazione Bally, è grande e lo stesso Badaracco ne riconosce il potenziale quando spiega che «vorremmo che questo fosse un inizio importante soprattutto a livello culturale». Il vicesindaco mette in evidenza anche l'aspetto economico, in quanto la fondazione ha la possibilità di «inserirsi in una rete importante sia a livello culturale ma soprattutto a livello d'innovazione, creando un indotto in Ticino e una grande visibilità internazionale. Questo per noi come Città di Lugano è importante». Un altro punto di forza sottolineato dal vicesindaco, riguardo al progetto della fondazione, è quello di «mostrare quello che abbiamo sul territorio».