Dimezzato il periodo di chiusura della strada fra il Lac e il Ciani. La capodicastero Spazi urbani Valenzano Rossi: ‘Correttivi per contenere i disagi’
Da quindici a sette settimane. Sarà un’estate meno pedonalizzata per il lungolago di Lugano. Il Municipio ha infatti deciso di ridurre il periodo, i giorni e gli orari di chiusura al traffico veicolare della tratta fra il Lac e il parco Ciani, da alcuni anni uno dei simboli della bella stagione luganese. E non di poco: il periodo di pedonalizzazione generale sarà più che dimezzato: mentre nel 2022 la trasformazione della strada in promenade per passeggiare andava dal 3 giugno al 18 settembre, per un totale di quindici settimane, quest’anno sarà soltanto dal 29 giugno al 16 agosto, ossia sette settimane.
Di un cambiamento d’altra parte ce ne siamo accorti ancor prima dell’estate: a differenza dello scorso anno, per il weekend lungo di Pasqua, che tradizionalmente dà il via alla stagione turistica, il lungolago non è stato chiuso al traffico. A essersene accorta è anche la politica. Il Centro – primo firmatario: Luca Campana – sul tema ha anche interpellato il Municipio. “È stata certamente un’occasione persa per far godere a tante persone, famiglie e turisti, uno spazio meraviglioso in piena sicurezza, anche pensando all’evento Pasqua in Città che ha animato le vie cittadine”, si legge nell’atto parlamentare. Constatando poi che sono state per contro disposte le chiusure domenica 16 aprile e domenica 23, il Centro sottolinea che neanche per il weekend lungo del Primo maggio sono previste. L’anno scorso invece la pedonalizzazione c’era stata e con essa un mercatino, che aveva attirato molte persone sul lungolago.
Nell’interrogazione si aggiunge che “siamo perfettamente coscienti che la chiusura del lungolago pone problematiche di diversa natura alla polizia e comporta un aumento del traffico su altre strade cittadine. Ma questi inevitabili disagi crediamo possano essere mitigati se le chiusure sono programmate, limitate ai giorni di festa e se la popolazione ne è preventivamente informata”. Ciò detto, seguono quattro domande sul tema all’esecutivo. «All’interrogazione daremo risposta secondo le modalità istituzionali, una volta che sarà passata in Municipio» replica la capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi, da noi interpellata.
«È un tema sentito perché naturalmente a tutti piace il lungolago pedonalizzato – osserva la municipale –. Bisogna però fare i conti con un’oggettiva difficoltà legata al traffico, alla mobilità e ai disagi che queste chiusure causano alla cittadinanza. E che nel corso della bella stagione si accentuano in maniera importante. Questo contesto genera discussioni, nella cittadinanza così come in Municipio. Per noi la difficoltà è trovare un equilibrio ragionevole tra queste contrapposte esigenze». Da un lato, il settore turistico e gli organizzatori di eventi, oltre naturalmente al cittadino comune che fruisce di questi spazi. Dall’altro, però, diversi reclami.
«In primo luogo, quelli degli abitanti delle zone poi messe sotto pressione dal traffico deviato dal lungolago». Il riferimento è in particolare a Loreto e alla via Maraini, dove si spostano la maggior parte dei veicoli che non transitano lungo il Ceresio, causando ingorghi che si riversano in città. E la situazione peggiora appena si verificano incidenti in autostrada. «A queste difficoltà, se ne aggiungono altre: molti utenti del trasporto pubblico lamentano disagi dovuti a una riduzione nella capacità e nel servizio dei bus che transitano in città; il Casinò ha anche reclamato perché i clienti faticano a raggiungere se non addirittura trovare la struttura; per le chiusure settimanali ci sono reclami anche da chi ha attività sul lungolago; infine anche l’Ufficio federale dei trasporti si è lamentato, ritenendo che nel 2021 e nel 2022 vi siano state troppe chiusure e ci ha chiesto un preavviso di almeno sei mesi». Da ultimo, la municipale aggiunge anche il tema dei costi: «Chiudere un’arteria comporta una gestione del traffico straordinaria che, oltre che alla polizia, ci porta a far capo a ditte di sicurezza esterne. E anche queste hanno i propri costi».
In questo contesto, «valutando vantaggi e svantaggi, sono stati decisi alcuni correttivi rispetto alla stagione precedente, cercando in primo luogo di fare in modo che gli eventi fossero pianificati di modo che si potessero garantire un’armonizzazione e una concentrazione delle chiusure». Una concentrazione c’è decisamente stata, ma gli eventi non sono tutti racchiusi tra fine giugno e metà agosto. «No, certo, e per gli eventi fuori da questo periodo che comportano le chiusure del lungolago, la misura sarà mantenuta. Si voleva più che altro evitare chiusure non pianificate e straordinarie. Comunque non significa che non accadrà del tutto nemmeno questo: se le circostanze dovessero richiederlo, la possibilità rimane sempre. Ma come eventuale piano B».
Oltre che sul periodo, si è agito anche sugli orari. Mentre gli anni scorsi capitavano giorni di chiusura che iniziavano alle 18 e talvolta anche alle 16, con anche interi giorni in casi puntuali, quest’anno la regola è: venerdì, sabato e domenica dalle 20.30 all’1.30. Oltre ad alcune giornate intere, ma solo per eventi puntuali. «Questo perché da un lato ci siamo accorti che soprattutto d’estate chiudendo a metà o fine pomeriggio quando fa ancora molto caldo, il lungolago pedonalizzato era poco frequentato. E dall’altro sono orari nei quali il traffico pendolare è ancora molto forte. Si è quindi spostato l’orario».