Luganese

Scappa dalla polizia a piedi in autostrada, condannato a 12 mesi

Metà della pena è sospesa per il 29enne che ha infranto a più riprese le leggi sulla circolazione stradale e giudicato dalle Assise correzionali di Lugano

Fuga spericolata
(Ti-Press)

Non un processo per reati della circolazione qualsiasi, quello svoltosi oggi alle Assise correzionali di Lugano. Il 29enne luganese condannato a 12 mesi è stato protagonista di una fuga rocambolesca: mentre era rincorso dalla polizia, ha abbandonato il veicolo (rubato) che stava guidando in corsia d’emergenza sull’autostrada ed è scappato a piedi. Per acciuffarlo è stato necessario chiudere temporaneamente al traffico la galleria di Gentilino.

Una fuga pericolosa

Il fatto in questione era avvenuto a gennaio dell’anno scorso. Mentre circolava su una moto rubata privo di licenza di condurre, l’uomo veniva sollecitato da una pattuglia della polizia a fermarsi. Anziché seguire la vettura, il giovane aveva fermato la moto sulla corsia d’emergenza all’uscita della galleria autostradale di Gentilino, dandosi poi alla fuga a piedi. Nel gesto, il 29enne ha attraversato entrambe le corsie autostradali a piedi, causando diversi disagi alla circolazione. Le autorità sono state costrette a chiudere la stessa galleria per poterlo catturare.

‘Completa indifferenza verso le precedenti condanne’

L’uomo è recidivo: era già stato condannato nel 2017, con conseguente ritiro della licenza per guida sotto effetto di stupefacenti, per poi subire un ritiro definitivo per eventi analoghi a quelli odierni nel 2019. «Le condanne precedenti non sembrano aver sortito alcun effetto su di lui – ha detto il procuratore pubblico Pablo Fäh –, una pena sospesa non sembrerebbe impedirgli di commettere altri crimini. Tratta i fermi della polizia come fossero un gioco». La pena richiesta dall’accusa era di 11 mesi di detenzione da scontare interamente e 10 aliquote giornaliere, a cui andavano aggiunte le 60 rimaste sospese nella condanna precedente. Per aver circolato con una moto truccata e con targa non visibile, il pp aveva inoltre chiesto una multa di 300 franchi. Di tutt’altro avviso invece l’avvocato difensore Massimo de’ Sena, che ha posto l’accento sui miglioramenti effettuati dal proprio assistito nel trovare un lavoro stabile, iniziare un percorso psicoterapeutico, e non commettere ulteriori infrazioni. Chiesta dunque una pena contenuta in sette mesi sospesi e 30 aliquote giornaliere altrettanto sospese.

Sei mesi da scontare, sei sospesi

Il presidente della Corte Marco Villa lo ha infine condannato – per diversi reati fra i quali spiccano perturbamento della circolazione, furto ripetuto di veicoli e impedimento di atti dell’autorità – a una pena superiore a quella chiesta dall’accusa, ma parzialmente sospesa. L’uomo dovrà scontare sei mesi di detenzione, con i restanti sei sospesi per tre anni. Sospese anche le aliquote, 80 da 10 franchi l’una, mentre la multa inflittagli è lievitata a mille franchi.

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