Luganese

Caprino, l'imprenditore contesta l'ordine di ripristino

Spiaggia abusiva, spunta un ricorso presentato al Tribunale amministrativo cantonale. Dal profilo penale la vicenda sfocia in tre decreti d'accusa

Le immagini da ‘Falò’ mandate in onda nel settembre del 2019
(Rsi)
7 aprile 2023
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È tutt'altro che concluso il clamoroso scandalo, emerso il 12 settembre del 2019 grazie all'inchiesta di ‘Falò’ intitolata ‘L'ultima spiaggia’, legato a presunti abusi edilizi perpetrati a Caprino da un noto imprenditore residente in centro città. C’è ancora un ricorso pendente al Tribunale amministrativo cantonale (Tram), oltre ai tre decreti d'accusa spiccati dal Ministero pubblico, come ha anticipato il CdT, di cui due contestati, per cui le questioni verranno dibattute in un processo pubblico alla Pretura penale di Bellinzona.

Dall'ex cantiere nautico alla residenza

La contestazione è di natura amministrativa e riguarda la metamorfosi dell'ex cantiere nautico, divenuto in seguito atelier per artisti, infine trasformato in residenza secondaria dall'ultimo acquirente, che è sempre l'imprenditore che vive in uno storico palazzo del centro città. La trasformazione non avrebbe seguito la procedura dettata dalla legge. D'altro canto, prima di cominciare i lavori, l'imprenditore si è basato sulle autorizzazioni concesse dal Municipio di Lugano. Pertanto, tramite i suoi legali, ha presentato ricorso al Tram contro l'ordine di ripristino intimato dal Consiglio di Stato.

Niente abuso di autorità né favoritismo

Dal profilo penale, invece, l'ipotesi di reato di abuso di autorità, prospettata contro ignoti, è sfociata in un decreto di non luogo a procedere firmato dalla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis che ha ripreso l’incarto, coordinato, fino al settembre 2021, dall'ex sostituto procuratore generale Nicola Respini. In altre parole, nulla di fatto, o meglio nulla di penalmente rilevante, sulla base degli elementi acquisiti nelle indagini condotte dai due magistrati che hanno dunque escluso l'ipotesi più inquietante, quella relativa al supposto favoritismo.

Si profila il processo in Pretura penale

Resta, invece, in parte aperto un secondo procedimento penale, per il titolo di infrazione alla Legge federale sulla protezione delle acque, sfociato in tre decreti d’accusa. Contro due di questi, ci conferma il Ministero pubblico, è stata presentata opposizione, per cui si andrà di fronte alla Pretura penale, mentre il terzo è cresciuto in giudicato. Per questi casi ancora formalmente aperti, si tratterebbe della formazione della spiaggetta accanto alla residenza secondaria, realizzata senza autorizzazione, e del successivo ripristino della situazione precedente, messo in atto prima di aver ricevuto il permesso e, sembrerebbe, immettendo nel lago il materiale che era stato usato per formare la spiaggetta. Sarebbero queste le presunte violazioni della Legge federale sulla protezione delle acque.

Il caso suscitò scalpore e indignazione

La notizia anticipata dalla Rsi fece scorrere un fiume d'inchiostro. Le indagini penali partirono pochi giorni dopo il servizio di Falò. Precisamente, il 19 settembre di quattro anni fa, quando il Ministero pubblico aveva ricevuto uno scritto anonimo che segnalava presunti abusi edilizi su una proprietà di Caprino. Il caso destò parecchio scalpore e suscitò indignazione. Si mosse anche la politica e vennero presentati diversi atti parlamentari a livello comunale e a livello cantonale. Ne ricordiamo alcuni che riassumono le circostanze salienti della vicenda. Il consigliere comunale Demis Fumasoli, ai tempi comunista, presentò un’interpellanza dai toni aspri, tramite la quale, tra l'altro, chiese: “Ma si rende conto il Municipio che la prassi seguita, cioè quella delle notifiche senza pubblicazioni invece delle licenze con preavviso cantonale, le rende di fatto nulle e che a questo punto il Cantone dovrebbe ordinare quanto meno il ripristino (della situazione antecedente, ndr)?”.

Dove finì la raccomandata del Cantone?

Dal canto suo, anche Il gruppo Plr in Consiglio comunale presentò un'interrogazione chiedendo lumi al Municipio di Lugano sulla gestione della procedura edilizia relativa al cambio di destinazione da “atelier per artisti” a “residenza secondaria” per l’abitazione dall’altra parte del lago. Un'altra interrogazione presentata dai socialisti al governo cantonale chiese se le autorità "fossero al corrente che a Caprino era stata costruita una spiaggia abusiva" e pretese spiegazioni in merito alla “raccomandata inviata dal Dipartimento del territorio alla Città di Lugano con la quale chiedeva la revoca di tutte le licenze edilizie concesse dall’esecutivo (attraverso delle semplici notifiche senza pubblicazione) per la ristrutturazione dell’ex cantiere navale”.