Luganese

Preoccupa la chiusura del Centro Al Suu di Bombinasco

Sembra definitiva la cessazione delle attività della struttura che accoglie tutt'ora diverse persone invalide

Dove andranno i suoi ospiti?
(Ti-Press)
5 aprile 2023
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Il Centro Al Suu di Bombinasco chiude i battenti, lasciando diciassette dipendenti senza lavoro e una decina di ospiti invalidi senza una struttura che li ospiti. Tra le ragioni della chiusura, stando alle dichiarazioni rilasciate a Tio.ch da Fra Martino Dotta, vi sarebbero le ristrettezze finanziarie causate dalla pandemia, dai rincari e dalla gestione di altri progetti. Fra Martino è direttore della Fondazione Francesco e presidente del comitato dell’Associazione vivere insieme (Avi), che gestivano la struttura.

«In questi anni abbiamo cercato altre soluzioni – dichiara Fra Martino –, ma resta il nodo principale della logistica. Lo stabile necessita d'importanti lavori di ristrutturazione, per poter raggiungere anche gli standard minimi di accoglienza. Nessuna stanza ha il servizio igenico personale, non c’è un ascensore all’interno dello stabile, che ha anche dei piccoli dislivelli interni che rendono complicata la mobilità».

’Un annuncio che preoccupa'

Non si è fatta attendere la reazione della politica. In un’interrogazione inoltrata quest’oggi al Consiglio di Stato (CdS) da Raoul Ghisletta e Giulia Petralli, si afferma che “l’annuncio della chiusura del Centro per invalidi Al Suu, di proprietà della Schwesterngemeinschaft Seraphisches Liebeswerk Solothurn e gestito da oltre 30 anni dall’Associazione vivere insieme/Fondazione Francesco per l’aiuto sociale, preoccupa”.

Nel testo viene dunque chiesto al CdS quale strategia potrebbe mettere in atto l’Ufficio invalidi per evitare la chiusura, se sia possibile favorire la ripresa della struttura da parte di un altro ente sociale riconosciuto, ed eventualmente come si intende favorire il ricollocamento degli invalidi e del personale.