Il percorso con i suoi pannelli istruisce gli escursionisti sul paese della Val Colla. Obiettivo ultimo, lasciare un’impronta nella memoria di chi passa.
Il sentiero didattico in dodici tappe di Insone vuole essere un lascito per i giovani. Sono dodici i pannelli riassuntivi, che narrano la storia dell’ex comune di Insone e le sue particolarità, dalle sue prime ricorrenze storiche fino agli eventi più recenti. L’idea è venuta ad Alberto Rossini, abitante del comune ex Valcolla, oggi quello di Lugano e già ufficiale professionista nel grado di colonnello dello Stato Maggiore Generale dell’Esercito.
Lo scopo principale, come afferma lo stesso ideatore, «era proprio quello di prendere l’occasione posare dodici pannelli che raccontassero brevemente, ma con estrema precisione, i punti salienti del passato del comune di Insone, donandoli ai futuri frequentatori del percorso». Rossini, racconta a laRegione che, «oltre all’obiettivo di sistemare il sentiero, ho cercato di riassumere tutti quei dettagli del paese, per far conoscere la storia del paese a chi ne sa ben poco, soprattutto alle persone che sono giunte da fuori». Attualmente i pannelli sono solo in lingua italiana, ma ammette Rossini, «mi piacerebbe poterli fare in diverse lingue così da renderli comprensibili a tutti».
Il sentiero, che parte da Insone e conduce alla strada verso il paese vicino, ovvero Scareglia, fa parte di quella che era la vecchia via di collegamento principale tra i due comuni utilizzata fino al dopoguerra. Il percorso è molto frequentato, soprattutto da persone che arrivano nel villaggio per le vacanze, e tanta gente lo percorre per fare una passeggiata nella natura. Inoltre, si snoda su un falsopiano facilmente accessibile della lunghezza di 427 metri. Il tracciato è circolare, infatti, il punto di partenza combacia con la fine di esso. Il sentiero è stato realizzato grazie alla collaborazione tra il circolo ricreativo ‘al Ritrovo’, fondato nel 2017 e di cui lo stesso Rossini è presidente, e la Città di Lugano, che si sono suddivisi i costi dei lavori per un totale di circa 3500 franchi.
Il sentiero non è l’unica opera realizzata grazie al coordinamento di Rossini: sempre insieme al circolo ‘al Ritrovo’, «è stato costruito un capannone realizzato durante la seconda metà degli anni Novanta e tutto costruito tramite volontariato e in cui facciamo delle festicciole. Inoltre, è disponibile a terzi su riservazione». Il circolo, è un’associazione senza scopo di lucro, che non solo gestisce il capannone, ma porta avanti valori quali la salvaguardia delle tradizioni, la promozione e organizzazione di feste pubbliche, raccogliendo fondi.
Per chi fosse interessato, ulteriori informazioni sul sentiero sono facilmente consultabili all’indirizzo www.alritrovo-insone.com.