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Arrestato un pompiere professionista di Lugano

Le manette sono scattate ai polsi dell’uomo, un 38enne svizzero, a gennaio. Non per motivi legati all’attività professionale, ma alla sfera privata

L’uomo ha dei precedenti specifici, dei quali la Città era al corrente solo parzialmente al momento dell’assunzione
(Ti-Press/Archivio)
1 marzo 2023
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È finito nei guai un vigile del fuoco professionista del Corpo dei civici pompieri di Lugano. L’uomo, un 38enne cittadino svizzero, è stato infatti arrestato a inizio anno a seguito della denuncia di una donna. Per far luce sull’accaduto è in corso un’inchiesta del Ministero pubblico ticinese. I fatti si sarebbero svolti in un contesto privato, ma la vicenda assume un interesse pubblico non solo per il fatto che si tratta di un dipendente della Città, ma anche perché l’uomo ha già subito una condanna per fatti simili nel 2021. Prima che venisse assunto dal Comune.

I precedenti

E proprio dai precedenti del 38enne val la pena iniziare. Per fatti avvenuti prevalentemente nel 2017, due donne – entrambe legate a lui sentimentalmente in passato – denunciano l’uomo per una serie di reati contro la persona. Nel 2018 viene firmato un decreto d’accusa nei suoi confronti, che lo condanna a sei mesi di detenzione e a una multa di 1’000 franchi. Tuttavia, questo decreto viene impugnato dall’imputato e si arriva a un processo, alle Assise correzionali di Bellinzona. Il dibattimento si tiene nell’estate del 2021, a presiedere la Corte è il giudice Siro Quadri, che ridimensiona la condanna a una pena pecuniaria di 120 aliquote sospesa condizionalmente per quattro anni di prova e a una multa di 1’400 franchi. Il 38enne è condannato per coazione, ripetuto danneggiamento, ripetuta diffamazione, ingiuria, ripetuta minaccia. La vicenda, si diceva, è di carattere privato e riguarda le diatribe fra l’imputato e le vittime sull’affidamento dei figli, che oltre a essere sfociate nel penale si sono trascinate nei fori civili. Durante il processo emerge inoltre che il 38enne aveva subito una condanna già nel 2014 per reati simili nei confronti dell’ex moglie.

In carcere alla Farera

L’imputato torna però a interessare le autorità giudiziarie un paio di mesi fa, quando una terza donna sporge denuncia nei suoi confronti per fattispecie analoghe a quelle del passato. E sebbene il contesto di quanto avvenuto nell’ambito dei rapporti fra i due sia ancora tutto da costruire, a gennaio sono scattate le manette e il 38enne si trova tuttora in detenzione preventiva alla Farera. Per l’imputato vale naturalmente la presunzione d’innocenza. Da noi contattato, il Ministero pubblico non rilascia informazioni limitandosi a confermare il procedimento in corso e l’arresto. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.

A rendere interessante il caso è soprattutto il fatto che il 38enne sia un pompiere professionista. Attività che, da nostre informazioni, esercitava già precedentemente ma in un altro cantone e che da non molto tempo svolgeva a Lugano. In particolare, ci risulta che abbia iniziato a lavorare per il Corpo civici pompieri dopo la condanna del 2021 (e conseguentemente dopo quella del 2014). Sorge dunque spontanea la domanda: il datore di lavoro era al corrente dei suoi precedenti? E se sì, che valutazioni sono state fatte per l’assunzione? E soprattutto: a seguito dell’arresto, il pompiere è stato sospeso o licenziato? Lo abbiamo chiesto alla capodicastero Sicurezza e spazi urbani Karin Valenzano Rossi.

La capodicastero: ‘Il casellario era pulito’

«Ci tengo, anche a difesa dell’operato del Corpo, a precisare che non si tratta di fatti legati all’attività professionale – ribadisce la municipale –. Essendoci un procedimento penale in corso, lasciamo che la magistratura compia i propri passi prima di pensare a eventuali provvedimenti. Eventuali misure amministrative devono comunque attendere l’esito del penale». Questo sul futuro professionale del pompiere. E sul passato? «Quando si è presentato per il posto (nel 2021, ndr) il suo casellario giudiziale era pulito. Aveva spontaneamente segnalato oralmente l’esistenza di un contenzioso in corso legato a vicende familiari (sfociato nella condanna del 2021, ndr). Pertanto, sono state chieste delle referenze ai suoi datori di lavoro precedenti (in un altro cantone, ndr), anche dal profilo del comportamento, che hanno riferito di una risorsa esemplare. Ciononostante, è stato deciso di conferirgli soltanto un incarico della durata di un anno, poi da rivalutare, e non una nomina». Incarico che sarebbe dovuto terminare fra un paio di mesi, e c’è da attendersi che l’arresto abbia un peso nella rivalutazione.