La cifra è una delle novità emerse nel processo in corso per l’unione di Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio. Intervista ad Andrea Pozzi.
Sono 7,2 i milioni di franchi che il Consiglio di Stato (Cds) propone per sostenere il progetto aggregativo nel Medio Malcantone. A svelarci questa e altre cifre è Andrea Pozzi, sindaco di Novaggio nonché coordinatore della commissione aggregativa. Commissione che poche settimane fa ha firmato il rapporto sul progetto, dopo un preavviso favorevole e informale della Sezione enti locali. E sebbene l’ultima parola spetterà al Gran Consiglio, anche dal Cds è già arrivata una lettera di sostegno all’iniziativa di Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio, che assieme dovrebbero dar vita al nuovo Comune Lema. Ed è sempre il Cds, ancora a dicembre, ad aver dato indicazioni sulla proposta di sostegno finanziario al progetto.
Ecco, approfondiamo allora volentieri un po’ questi aspetti.
Il Cantone propone un finanziamento complessivo di 7,2 milioni di franchi. La somma è suddivisa fra diversi ambiti. Una parte consistente, 3,8 milioni, è legata al risanamento finanziario, si parla soprattutto del bilancio di Miglieglia (il Comune con il debito pubblico pro capite più elevato fra i cinque coinvolti, ndr) ma lo scopo è il consolidamento generale del nuovo Comune. Il livellamento dovrebbe portare a un debito pubblico pro capite della nuova entità di circa 3’000 franchi, un miglioramento importante rispetto ai 4’700 attuali circa del comprensorio. Un altro aspetto rilevante che emerge è l’obiettivo di avere un moltiplicatore d’imposta al 95%, come è oggi a Novaggio (gli altri quattro villaggi sono tutti al 100%, ndr).
E la somma rimanente?
Avremmo un contributo rilevante (2 milioni, ndr) per rifare la casa comunale di Novaggio, che sarà il centro amministrativo del nuovo Comune. Questo comporterà una fase transitoria ancora da definire, durante la quale si potrebbe lavorare diffusamente nelle strutture attuali. Una volta terminata questa fase, l’intenzione è di mettere le altre case comunali a disposizione di iniziative di interesse generale, come biblioteche o centri di co-working, case per associazioni o altro ancora. Andrebbero comunque tutte ristrutturate. Poi ci sono 400’000 franchi per la riorganizzazione amministrativa (aspetti logistici, informatici e gestionali, ndr) necessaria per l’avvio del nuovo progetto. Infine ci viene riconosciuto ancora 1 milione per investimenti per opere a favore dell’aggregazione, come ad esempio il centro diurno o l’ampliamento di infrastrutture scolastiche.
Un centro diurno?
Sì. L’esigenza di averne uno era già stata individuata dal workshop organizzato lo scorso maggio alle scuole medie di Bedigliora. Potrebbe essere una struttura rivolta agli anziani, ma anche intergenerazionale. Un posto per incontrarsi, ricreativo. I contenuti sono ancora da definire naturalmente, come il luogo. Poi c’è l’idea generale di valorizzare i vari nuclei, riqualificando le piazze e creando luoghi di aggregazione per migliorarne l’attrattiva.
Dal workshop era anche emerso come uno dei problemi principali fosse quello della viabilità, dei parcheggi.
Vero, ma molto si sta già muovendo. Stiamo discutendo per esempio di un progetto cantonale per la creazione di una nuova stazione per gli Autopostali a Novaggio, che diventerà nodo intermodale della regione. La stazione verrebbe spostata dall’attuale posizione su un vicino terreno già di proprietà comunale, adiacente al grande incrocio all’ingresso del paese. Questo permetterebbe di riqualificare in maniera pregiata la zona, rendendola parzialmente pedonalizzata: l’idea architettonica è che la stazione venga integrata nel nucleo. Inoltre, diverse misure di moderazione del traffico sono già state implementate, ad esempio sulla strada cantonale nei nuclei di Miglieglia e Banco è stata introdotta la limitazione di 30 chilometri all’ora. A Novaggio vorremmo creare dei marciapiedi in più per collegare meglio alcune zone nei pressi della chiesa ‘Gesora’ e nel tratto verso Banco, e per favorire la sicurezza dei pedoni. Sempre a Novaggio è prevista la realizzazione di un posteggio a sud-est del nucleo, al quale sarà collegato direttamente da un nuovo passaggio pedonale. Il progetto è già stato approvato dal Consiglio comunale (Cc).
Parlando invece di servizi, avete individuato qualcosa che si può potenziare?
L’esigenza principale emersa è legata all’Ufficio tecnico. Quasi tutti i Comuni del comprensorio sono convenzionati con Pura, mentre è emersa la necessità di averne uno proprio. Questo comporterà delle assunzioni. Ci tengo poi a precisare che, pur non prevedendo alcun taglio nell’amministrazione, riusciremo a evitare doppioni nelle mansioni. Scuole a parte, il personale comunale sarà composto da circa una ventina di persone, che potranno svolgere compiti differenziati, promuovere il territorio nelle varie potenzialità che ha. Non si vuole stravolgere nulla, ma migliorare quel che già c’è.
Evidenziando le vocazioni esistenti...
Esattamente. Novaggio dovrebbe essere il centro amministrativo – sebbene vorremmo organizzare le sedute del legislativo ad Astano, dove c’è una sala adatta – e commerciale, Astano e Miglieglia i poli turistici e ricreativi, mentre a Curio e Bedigliora vorremmo concentrare le strutture culturali, educative e sportive.
In autunno si terrà la votazione consultiva. Nel frattempo cosa accadrà?
A fine marzo avremo le sedute dei Cc, che si riuniranno tutti la stessa sera, per dare il proprio preavviso. Non saranno vincolanti, ma serviranno per capire che aria tira. Una volta che avremo i preavvisi dei legislativi e degli esecutivi li invieremo al Cds che durante l’estate dovrebbe ritornarci la sua risoluzione. Sia prima sia dopo organizzeremo poi naturalmente degli eventi informativi rivolti alla popolazione.
Il polso dovete ancora tastarlo, è tuttavia già possibile quantificare le voci critiche? Nel 2003 è naufragato un progetto analogo fra i medesimi Comuni, a causa della contrarietà di Astano, Curio e Novaggio...
So che ci sono dei contrari, come è naturale che sia. Ma al momento non si sono ancora manifestati in modo compiuto. Ci sono delle piccole resistenze emotive, c’è chi manifesta una sorta di ‘nostalgia’, e questo è comprensibile, per i Comuni originari. Ci sono poi degli aspetti critici o criticabili. Ad esempio il nome Lema ha sollevato qualche dubbio, ma a noi sembra un nome bello, tutte le persone della zona sono affezionate a quel monte, e ci permette di essere riconoscibili anche al di fuori del Malcantone. La grande sfida comunque sarà capire se la popolazione si interesserà maggiormente alla cosa pubblica e alle cariche politiche. Per incentivare il lavoro in Municipio, secondo me, si dovrebbe parzialmente professionalizzarlo con un maggior riconoscimento finanziario. In ogni caso, si tratta di un progetto che offre grosse opportunità per i cittadini e per il territorio.