Prevenzione di dumping e altre cattive pratiche: interrogazione chiama ‘a rapporto’ il Municipio
I lavori preliminari che anticipano il cantiere principale, che partirà a giugno, del Polo sportivo e degli eventi (Pse) di Lugano sono iniziati da ormai un mese. Al Municipio è appena stata presentata un’interrogazione interpartitica – primo firmatario Edoardo Cappelletti (Pc) – che chiede aggiornamenti in merito alla lotta al dumping salariale, alla tutela dell’ambiente, alla qualità delle opere e al sostegno all’economia locale. Ovvero al secondo punto (dei sette) inserito nel rapporto dalla maggioranza della Commissione della gestione votato dal Consiglio comunale nell’ambito dell’accordo di partenariato pubblico privato per la realizzazione del Pse.
"Nel rapporto – si legge nell’interrogazione – venivano precisate su più livelli le aspettative e le azioni richieste in merito al rispetto del dovere di esemplarità da parte dei partner privati". Aspetti questi che venivano esplicitati dallo stesso rapporto di maggioranza, che chiede un impegno particolare al Municipio, come la presenza qualificata di funzionari comunali, chiamati a vigilare sul rispetto dei meccanismi antidumping e di tutela ambientale, "in particolare in caso di subappalto". Una misura preventiva suggerita, del resto, da vicende poco edificanti accadute in passato, per esempio al cantiere del centro culturale Lac. La collaborazione dei sindacati e un reporting su base annuale dovrebbero essere ulteriori garanzie sulla correttezza delle pratiche in questa grande opera. Il Municipio di Lugano dal canto suo, rispondendo a una interpellanza, lo scorso 6 ottobre aveva dichiarato che «la Divisione edilizia pubblica è incaricata di definire le modalità di controllo sul dumping salariale, la qualità delle opere e il rispetto dell’ambiente entro sei mesi prima dell’inizio dei lavori e di allestire il rapporto annuale richiesto una volta iniziato il cantiere».
Ora, visto che il cantiere è già partito con i lavori preliminari, la prima domanda degli interroganti è la seguente: "La Divisione edilizia pubblica ha già definito, come preannunciato lo scorso 6 ottobre 2021, le necessarie modalità di controllo concernenti il dumping salariale, la qualità delle opere e la tutela dell’ambiente? In caso affermativo, in cosa consistono e come verranno concretizzate?". Informazioni su quale sia l’organico messo... in campo dal Comune sono il logico complemento alla prima domanda. Venendo invece ai lavori già partiti: "Come vengono giudicati dal profilo sociale, ambientale, tecnico e finanziario gli attuali piani d’appalto/piani esecutivi del partner privato, ritenuto che questi devono essere approvati dalla Città? Si conferma che ad oggi il Comune ha potuto visionare le offerte e le proposte d’aggiudicazione, come pure porre il veto su terzi cui si è inteso attribuire i lavori (come previsto dall’accordo di Ppp)?".
Dato che esiste un divieto di veto, è stato esercitato dal Comune nei confronti di appaltatori o fornitori non ritenuti idonei? La sequenza di domande si sposta poi sui subappalti: quanti saranno, in termine di percentuale dei lavori, "da parte degli appaltatori e dei fornitori incaricati dal partner privato (ossia Hre)? Si è già al corrente di una percentuale dei lavori che saranno oggetto di un subappalto del subappalto, visto che una tale evenienza è stata esclusa dall’accordo di Ppp solo "di principio"? Nella sequenza di domande, gli interroganti toccano lo spinoso problema del dumping, il coinvolgimento dei sindacati, la sostenibilità ambientale delle varie operazioni di cantiere. Cosa è già stato messo in atto da parte della Città? E ancora: "Come verrà garantita la qualità architettonica del progetto e come viene valutato il sistema di gestione della qualità implementato dal partner privato, che si ricorda va approvato dalla Città?". Insomma il cantiere è appena partito ma già il Municipio viene chiamato "a rapporto" viste le premesse di questa grande operazione.