Il leader induista statunitense ha invitato la catena di ristoranti svizzera (e la filiale di Grancia) a cambiare il nome, considerato sacrilego
Holy Cow! è il nome di una catena di ristoranti elvetica specializzata in hamburger, che nel 2021 ha aperto una filiale anche a Grancia. Il nome, che significa letteralmente santa mucca è generalmente usato come esclamazione di sorpresa, al pari del nostro caspita. Vi è però la questione che nella religione induista la mucca è considerato seriamente un animale sacro, e che quindi nominare un’amburgheria in questo modo potrebbe essere considerato sacrilego. È di questo avviso Rajan Zed, leader indo-americano, presidente della Universal Society of Hinduism, che avrebbe invitato la Holy Cow! Gourmet Burger Co. (Hcgbc), con sede principale a Losanna, a cambiare il proprio nome nel rispetto della comunità induista. Avrebbe anche richiesto ai suoi partner di consegna, UberEats, Smood e JustEat, di scindere gli accordi con la società nel caso il nome non venisse cambiato.
Zed non è nuovo a questo genere di richieste, avendo avanzato negli scorsi anni reclami a diversi brand internazionali per prodotti che, a suo dire, urtavano la sensibilità induista. Hcgbc, una compagnia con diciassette ristoranti in tutta la Svizzera, al momento non sembra aver dato risposta.