A saltare ‘inspiegabilmente’ (forse un cortocircuito) un interruttore di sicurezza sul Pian Scairolo
Luci, computer, semafori: tutto spento in buona parte del Luganese per un nuovo blackout sulla rete Ail. Anche importanti servizi come La Posta di Lugano centro, hanno dovuto chiudere momentaneamente i battenti la mattina di oggi. Altri hanno avuto problemi a riattivare le connessioni internet. La buona notizia è che il blackout è stato risolto in circa 40 minuti, dalle 9.18 circa a poco prima delle 10, e che nessuno si è fatto male. Quella cattiva è che si tratta del terzo caso in un mese per la rete delle Aziende industriali di Lugano. Ad "aprirsi" stavolta è stato l’interruttore di collegamento che permette il passaggio dell’elettricità ad alta tensione, 150mila volt, dalla rete nazionale Swissgrid alla rete luganese. L’incidente è accaduto alla sottostazione di Pian Scairolo, e non alla stazione principale di Manno, dove in quel momento erano in corso dei lavori. «Ancora non sappiamo esattamente le cause per cui si è sganciato questo interruttore» ci risponde il vicedirettore Ail Giampaolo Mameli. «Non è stato un guasto all’interno della rete, è passato un po’ di tempo perché prima di riallacciare tutto abbiamo dovuto fare tutte le verifiche del caso. Le cause potrebbero essere diverse». Un’ipotesi è quella di un cortocircuito proprio tra Manno e Scairolo, ma si attendono le verifiche da Swissgrid. Resta il fatto che nel campo dell’elettrotecnica, non è sempre facile identificare l’origine del guasto. «Ad esempio un mese fa a Cornaredo l’interruttore è scattato come se ci fosse stato un guasto a un trasformatore. Essendoci due apparecchi per garantire la ridondanza, abbiamo inserito l’altro trasformatore. Verificando l’impianto, invece, il blackout era dovuto soltanto al malfunzionamento di una protezione, per fortuna dato il costo del trasformatore». In quel caso la panne si risolse in appena 7 minuti. «Invece due settimane fa ci hanno rotto dei cavi, durante dei lavori edili. Le protezioni hanno disinserito gli interruttori, il problema è stato che non sapevamo dove fosse il guasto anche perché chi ha fatto il danno non se n’è accorto subito, così ci è voluta più di un’ora per reinserire la corrente».
Tre guasti in un mese, non sono troppi? «Purtroppo come si dice, la fortuna e cieca ma la sfortuna ci vede benissimo... Non erano impianti vecchi o maltenuti. Chiaramente ci dispiace per il disagio che i clienti hanno subìto. Quando ci sono dei guasti il più delle volte il problema è capire cosa stia succedendo e non sempre è facile. Anche per questo motivo chiediamo alla clientela un po’ di pazienza, non possiamo rispondere subito a tutte le numerose telefonate e, comunque, non avremmo nemmeno ancora informazioni da dare. La tempistica del reinserimento dipende anche dalla tipologia del problema e se si possono fare le manovre necessarie dalla sala comando, dove abbiamo personale presente 24 ore su 24, oppure se bisogna intervenire sul terreno, magari incontrando il traffico all’ora di punta».
Il blackout non ha toccato la rete delle Aem di Massagno, che si rifornisce via Sigirino-Capriasca, e l’alta Valle del Vedeggio che ha pure un allacciamento dedicato.