Un centinaio di campionesi rischiano di rimanere a piedi perché dall’assicurazione svizzera è arrivata la disdetta, sono obbligati a stargare le auto
Un centinaio di campionesi, proprietari di autovetture targate Ticino, dal 1° gennaio 2023, rischiano di rimanere a piedi, in quanto dall’assicurazione svizzera hanno ricevuto la disdetta. Questo significa che sono stati posti nella condizione di dover stargare la propria autovettura e provvedere all’immatricolazione in Italia, con costi non indifferenti, che spesso non si conciliano con il valore dei mezzi.
La problematica, sorta a seguito dell’inclusione di Campione d’Italia nello Spazio doganale europeo – che nell’enclave ha causato una marea di guai, molti dei quali irrisolti come quello dei rifiuti – un paio di mesi fa sembrava essere stata risolta dopo l’accordo fra Berna e Roma. L’accordo consentiva ad auto, furgoni e moto targate Ticino, posseduti da campionesi e immatricolati entro il 31 dicembre 2019, di continuare a circolare in Italia, senza correre il rischio di essere sequestrati, in quanto considerati di contrabbando. Una soluzione per 650 campionesi. Così sembrava. Per 550 di loro non c’è nessun problema, per gli altri 100 la disdetta della copertura assicurativa. È bene ricordare che i mezzi acquistati dai campionesi dal 1° gennaio 2020, giorno in cui l’enclave è entrata nello Spazio doganale europeo, sono immatricolati in Italia.
I campionesi che rischiano di rimanere appiedati si sono rivolti ad altre assicurazioni svizzere, che non hanno potuto aderire alla richiesta, in quanto una norma non consente di passare da una assicurazione all’altra, in quanto c’è l’obbligo della continuità. Sulla vicenda si è chinato l’assessore comunale Paolo Bortoluzzi che, per trovare una soluzione, in questi giorni si è rivolto sia a Roma che a Berna, al consolato italiano di Lugano e alla Sezione della circolazione di Camorino, ma per ora senza successo. Il tempo a disposizione non depone a favore di una soluzione. Nel frattempo lo tsunami, provocato da una scelta non calata dall’alto come si cerca di far credere ma da qualcuno che ora disconosce, continua a condizionare (e pesantemente) la comunità dei campionesi. La scelta di voler entrare nello Spazio doganale europeo ha causato la rottura con la Svizzera e un mare di problemi. Fra cui quello delle targhe.