Il 44enne era già stato portato nelle carceri ticinesi nel 2021, per una serie di interrogatori. È accusato di aver fatto sparire circa 19 milioni di euro
Il broker padovano Nicolò Svizzero da alcuni giorni è detenuto a Lugano. Il quarantaquattrenne è stato estradato dall’Italia, nella sua città ha già trascorso due anni e dieci mesi agli arresti domiciliari dopo una condanna in Appello per abusivismo finanziario, contestazioni simili gli sono state mosse anche in Svizzera, a suo carico si ipotizzano truffa, appropriazione indebita, riciclaggio e amministrazione infedele. L’uomo d’affari, che è stato accompagnato al confine da alcuni agenti della Polizia penitenziaria italiana, avrebbe fatto sparire complessivamente una trentina di milioni di euro (circa 29 milioni e mezzo di franchi) compiendo, secondo la tesi accusatoria, una serie di triangolazioni finanziarie tra Lugano e Singapore. Svizzero si è sempre professato innocente ma rischia una nuova condanna fino a 5 anni di carcere perché avrebbe proposto ai suoi clienti investimenti in paradisi fiscali, dove i soldi sarebbero ‘evaporati’. La ‘sparizione’ su cui si indaga a Lugano riguarderebbe ‘solo’ una parte, circa 19 milioni di euro (quasi 18,7 milioni).
Nicolò Svizzero è noto all’autorità giudiziaria elvetica anche per alcuni conti non saldati dopo aver soggiornato in vari alberghi di lusso. Ad esempio, nel 2017 avrebbe lasciato dietro di sé un conto scoperto a sei cifre in uno degli alberghi più lussuosi della Svizzera: 211mila franchi al Badrutt’s Palace di St. Moritz. Si parla di conti da centinaia di migliaia di franchi all’Hotel Villa Principe Leopoldo di Lugano. A condurre il filone d’inchiesta elvetico è il procuratore pubblico Andrea Gianini, che era già riuscito a ottenere un’estradizione temporanea per una serie di interrogatori.