Convegno all’Usi, sabato 10 dicembre, per discutere del tema partendo dall’Esame periodico universale dell’Assemblea generale dell’Onu
Si chiama Esame periodico universale (Epu) lo strumento creato dall’Assemblea generale dell’Onu per contribuire alla diffusione di ‘buone pratiche’ in materia di diritti umani. Si tratta di una sorta di esame a cui gli Stati membri del Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite possono partecipare per esaminarsi reciprocamente in tal senso. La Svizzera ha sostenuto tale esame l’ultima volta nel 2017. Il 10 dicembre 2022, in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, all’Auditorium Usi di Lugano si terrà un incontro dove si discuterà dell’applicazione di un sistema simile nel nostro cantone.
"Il federalismo può avere un impatto positivo sulla realizzazione dei Diritti umani, ma può anche rendere la loro attuazione più difficile – si legge nel comunicato diffuso dalla Fondazione diritti umani –. Nel migliore dei casi, i Cantoni sviluppano approcci innovativi alla loro attuazione, li sperimentano e ispirano altri Cantoni con il loro approccio. Come rafforzare queste dinamiche positive?". L’evento si svolgerà dalle 8.30 alle 13: Diversi ospiti in oltre dieci interventi. Tra questi: Greta Gysin, a nome dell’Associazione Punto Zero; il direttore del Dss Raffaele De Rosa; il professor Paolo Bernasconi a nome della Fondazione diritti umani; la professoressa e direttrice dell’Istituto di diritto Idusi, Federica De Rossa; Milena Costas Trascasas, membro del Comitato consuntivo del Consiglio dei diritti umani dell’Onu; Léa Winter, di Fian Suisse Ong; Marco Galli, capo dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (Dss); Bruno Balestra dell’Associazione uniti dal diritto; Lara Bedolla, vicepresidente Acsi; Alicia Giraudel, della sezione svizzera di Amnesty International; e Ilario Lodi, direttore Pro Juventute Svizzera italiana.