Slitta qualsiasi ipotesi di riqualifica del comparto, in attesa che si completino gli approfondimenti su altri temi (PoLuMe e svincolo Lugano Sud)
Rischia di slittare alle calende greche una soluzione inerente al Brentino, il viadotto incompiuto che da circa cinquant’anni campeggia tra Lugano e Paradiso. Rispondendo a un’interrogazione della consigliera comunale Sara Beretta Piccoli, il Municipio replica infatti che un progetto preliminare che avrebbe dovuto concludersi nel 2018 – premessa a un successivo concorso di idee – è effettivamente "in pausa". Questo perché si intende prima "completare gli altri approfondimenti in corso sullo svincolo autostradale e la rete circostante (svincolo di Lugano Sud e PoLuMe)".
Questa risposta, come quasi tutte le altre, ha un’unica origine: il Cantone, che nel 2015 ha assunto la proprietà del tratto stradale dalla Confederazione. Cantone che è dunque inevitabilmente, si legge, l’interlocutore designato per mettere mano all’area. La Città, assicura, è in ogni caso interessata a una riqualifica, tanto che nella redazione del Piano direttore comunale si segnala la necessità di una progettazione strategica e di sviluppo per il trasporto pubblico e la mobilità lenta dell’intera zona. Per una progettazione del comparto, in generale, si individua nel triangolo Città-Cantone-Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) la collaborazione vincente. Ma ci vorrà tempo: "Il Municipio intende chiedere l’attivazione della Crtl come interlocutore con il Cantone per l’avvio di un progetto organico di Porta Sud, da inquadrare potenzialmente nell’ambito del futuro programma di agglomerato Pal5, trattandosi di un intervento di chiaro carattere regionale".