Continuano le segnalazioni e i fermi legati al raggiro ai danni di anziani in Ticino
Ancora un arresto per un caso di tentata truffa del "falso nipote", che circola ormai in Ticino da diversi anni. Dopo i due arresti della scorsa settimana, a finire in manette questa volta è stata una 46enne cittadina polacca residente in Polonia. La donna, nel tentativo di raggirare un’anziana della regione, ha agito insieme a una complice, che al telefono si è spacciata per la nipote che necessitava di un farmaco costoso da iniettare per guarire da una grave forma di Covid. L’arresto è stato reso possibile grazie all’intensa attività investigativa e operativa messa in atto dalla Polizia cantonale in collaborazione con la Polizia città di Lugano.
Fondamentale è stata in prima istanza la segnalazione di un familiare in relazione alla congiunta truffata, che ha permesso di raccogliere i primi elementi per risalire alla donna. Successivamente è stato possibile intercettarla celermente, dopo una trentina di minuti dall’aver preso in consegna la refurtiva, presso la stazione ferroviaria di Lugano, permettendo ad agenti della Polizia cantonale di fermarla. Inoltre, è stata recuperata la refurtiva (gioielli e denaro per un valore di alcune decine di migliaia di franchi). L’ipotesi di reato nei suoi confronti è di truffa. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas.