L’incontro dedicato al candidato Premio Nobel serbo si terrà il 10 novembre e verrà presentato un volume mai tradotto in precedenza
Si parlerà di Danilo Kiš, giovedì 10 novembre alle 18 alla Casa della Letteratura di Lugano. L’autore, edito storicamente da Adelphi, per la sua nitidezza e per lo sguardo affilato è indicato da taluni come il più grande scrittore che la Serbia abbia mai avuto ed è stato candidato al Premio Nobel per la letteratura. L’occasione per l’evento è data dalla pubblicazione di un volume di liriche di Kiš mai tradotto in precedenza la cui traduzione è a cura di Margherita Carbonaro e Slavo Serc. Saranno i traduttori del volume, insieme a Fabio Pusterla a guidare il pubblico attraverso la vita e l’opera "dello scrittore bastardo" (così si definiva Kiš in molte interviste riferendosi alle molte vite vissute).
Definito uno «scrittore grande e invisibile» da Milan Kundera, nasce in Serbia da padre ungherese-ebraico e da madre montenegrina. Durante la Seconda Guerra Mondiale perde il padre, disperso in campo di concentramento, e rimane con la madre e la sorella in Ungheria. A pace avvenuta, la famiglia si trasferisce in Montenegro, dove il giovane Danilo termina gli studi superiori. A Belgrado si laurea in Letteratura nel 1958, e inizia a collaborare con la rivista «Vidici», di cui fino al 1960 sarà uno dei redattori di punta. Nel 1962 pubblica le prime due novelle, Mansarda e Psalam 44, e si trasferisce a Parigi, dove lavora come lettore universitario. L’Ingresso è libero e gratuito.