Anche il sindaco di Manno Giorgio Rossi al fronte del forte temporale abbattutosi sul Malcantone. In corso una riunione di crisi
Dieci minuti. Dieci minuti in più e l’esito del fortissimo temporale abbattutosi nella notte sul Malcantone avrebbe potuto essere ben peggiore. Fortunatamente in quella manciata di minuti Giove pluvio ha permesso che le nubi rientrassero nei ranghi e gli abitanti tirassero un sospiro quantomeno di sollievo. Certo, c’è poco da stare allegri, stamattina chi ha potuto dormire si è risvegliato con uno scenario spettrale. Fango, sassi, legni ovunque, e tanta tanta tanta acqua.
Una pioggia battente, infatti, ha fatto esondare il riale Vallone: «Il torrente ha cominciato a fuoriuscire verso le 23, ma non ci si è accorti subito – ci spiega il sindaco di Manno, Giorgio Rossi, fra gli sfollati di ieri, a sera inoltrata, in particolar modo su via Mondadiscio –. Personalmente sono uscito di casa, prendendo così atto di quello che stava succedendo, perché attirato alla finestra dalle luci della polizia. La strada stava cominciando ad allagarsi e una parte del muretto che circonda la mia casa era stato portato via dalla furia dell’acqua. Poco dopo abbiamo vissuto una breve pausa di maltempo, ma dall’una in poi è successo il finimondo!».
Giù pioggia, allagate diverse strade, come anche la cantonale, tanto che alle 2 e mezza le forze d’intervento si sono dovute occupare dell’evacuazione di diverse persone: «Purtroppo il maltempo ha compromesso anche l’agibilità di alcune ditte del piano, non poche quelle che hanno subito gravi danni, fra cui la ex Ambrosetti e la Migrol. Già il 7 agosto vi erano stati casi di allagamento e alcune ditte avevano chiuso per lavori di pulizia e ripristino, e avrebbero dovuto riaprire proprio in questi giorni. Stanotte però è stato grave il doppio se non il triplo di un mese fa!».
Amministrazione comunale di Manno, polizia, pompieri, geologo cantonale e Protezione civile hanno già avuto fra la notte e questa mattina due riunioni di crisi mentre la terza è stata fissata alle 13.30 così da avere in chiaro l’attuale stato di pericolo: «Probabilmente – ci fa sapere ancora il sindaco – il brutto dovrebbe essere in parte rientrato, del resto le case meno colpite, fra cui la mia, hanno già avuto il permesso di rientrare. Va detto che le evacuazioni sono state necessarie non tanto per il pericolo di ulteriori smottamenti ma per favorire le opere di trasporto del materiale esondato. Una cosa è certa: se le precipitazioni fossero continuate per altri dieci minuti sarebbe stata una catastrofe».
Molti i detriti depositati lungo le vie e traffico fortemente congestionato un po’ tutta la mattina, in particolar modo fra Manno, Bioggio, Magliaso, fino a Ponte Tresa e Lugano. «In 52 anni che vivo a Manno – ci dice Rossi – non mi è mai capitato di assistere a un evento simile! Pensi che attraverso il Consorzio manutenzione arginature del Basso Vedeggio proprio quest’estate, il 12 luglio e successivamente ai fatti del 7 agosto, ci si era impegnati a ripulire l’intero alveo del riale, tanto che a fine agosto tutto risultava in ottimo stato. I detriti devono dunque essere stati trasportati dall’alto del torrente, poi franati a causa della violenta pioggia. C’è da dire peraltro che se ad agosto avevamo avuto soprattutto tronchi e rami, adesso riversati sulle strade sono stati soprattutto terra e sassi. Un disastro!».