Completato il restauro e la valorizzazione del polmone verde. Il 25 settembre l’inaugurazione. E il progetto terza età bocciato sarà ripresentato
Un parco ‘all’inglese’, un polmone verde. Parliamo del Parco Morosini di Vezia, tornato al suo antico splendore dopo un’importante opera di restauro dei suoi edifici storici che affondano le loro radici nel Settecento. Anche oasi di sosta, grazie alla posa di panchine, sarà completamente accessibile al pubblico. Il 25 settembre, dalle 10 alle 15, si terrà l’inaugurazione (con risottata offerta alla popolazione), alla presenza dei promotori del progetto, costato complessivamente mezzo milione di franchi: le consociate Associazione Italiana di Lugano per gli anziani e l’Associazione Ospedale Italiano.
Artefice dell’intervento, l’architetto Maria Mazza (dello studio DeltaZERO) che, da noi interpellata, evidenzia: «È stato un intervento di restauro conservativo ma anche di valorizzazione del parco, volto a conferire una maggiore visibilità ai due importanti edifici presenti: il mausoleo, le cui facciate sono state restaurate e l’interno illuminato; e la cappella della famiglia Morosini. Un tempo il Parco Morosini faceva parte del Parco di Villa Negroni, poi quest’ultimo è stato ceduto alla Città di Lugano. Il Parco Morosini ha ricoperto una grande importanza durante il Risorgimento: alla villa di Vezia al tempo sono giunte persone di spicco, fra cui Giuseppe Verdi. A quei tempi il Mausoleo era un caffè-house poi trasformato in cappella funeraria alla morte del ventenne patriota Emilio Morosini (1831-1849) caduto con Enrico Dandolo e Luciano Manara nel 1849, dove si trovano le spoglie di altri componenti della famiglia Morosini».
Il lifting ha previsto pure – spiega ancora la nostra interlocutrice – la posa di pannelli esplicativi a ridosso dei due edifici storici, «in modo tale che il pubblico possa conoscere e apprezzare l’affascinante storia del Parco Morosini». Un parco in gran parte protetto: i patrimoni arboreo e architettonico sono riconosciuti monumenti di importanza cantonale. Sottolinea ancora l’architetto Maria Mazza: «Il restauro, oltre agli edifici, ha riguardato anche le sculture che decorano gli ingressi principali al parco e anche gli arredi sono stati scelti in modo da sposarsi al meglio con questo grande parco ‘all’inglese’. Sono presenti sculture di pregio costruite probabilmente sul modello di quelle di epoca Barocca e anche all’interno della chiesa è stato restaurato un dipinto risalente al Settecento. Per volontà dell’Associazione Italiana di Lugano per gli Anziani (Aila), che tiene a che il parco sia conosciuto e che questo ampio patrimonio verde di respiro storico e culturale sia dunque accessibile al pubblico». Presto all’entrata dovrebbe trovare posto un cartello con gli orari d’ingresso al parco, in cui è stato da qualche tempo installato un sistema di videosorveglianza visto che il prestigioso luogo è stato più volte oggetto di atti di vandalismo, con scritte sulle pareti e sulla pavimentazione.
Il 25 settembre, il giorno dell’inaugurazione, l’architetto Maria Mazza illustrerà con visite guidate ai presenti i contenuti dei diversi interventi eseguiti, protrattisi nell’arco di circa due anni in seguito alla pandemia che inevitabilmente ha rallentato i tempi di realizzazione. Lo storico Damiano Robbiani, dal canto suo, evidenzierà l’importanza del Parco Morosini ricoperta nei secoli con il suo ingresso, a tutti gli effetti, nella Storia locale e italiana. Fino al 1895 qui vi si custodiva anche il cuore imbalsamato, e chiuso in una teca d’argento, dell’eroe nazionale polacco Taddeo Kosciuszko, morto nel 1817 a Soletta. Alla cerimonia presenzieranno anche le autorità di Vezia e alcune associazioni locali, mentre nel primo pomeriggio sono previste animazioni per i bambini.
Intanto, dopo la bocciatura da parte del Consiglio comunale di Vezia, nel giugno 2020, che aveva respinto (per soli due voti) la variante di Piano regolatore ‘Parco Morosini’, sospendendo di fatto il progetto da 34 appartamenti a pigione moderata per anziani autosufficienti promosso dall’Associazione Italiana di Lugano per gli Anziani (Aila), il sodalizio intende ripresentare «entro fine anno» il progetto al Municipio, auspicando che l’opera, all’interno del Parco Morosini, possa vedere la luce. La notizia ci viene confermata dalla sua presidente, Maddalena Mazzoleni. Il nodo da sciogliere è di natura pianificatoria. I rappresentanti di Aila intendono incontrare l’Esecutivo comunale e ripresentare in una serata pubblica il progetto di residenza che aveva già ricevuto luce verde dai competenti uffici cantonali ma che era stato ostacolato da un ricorso.