Presentato dal Cantone alla delegazione delle autorità il progetto definitivo che ora passa in consultazione nei cinque Comuni
Passo avanti nella tormentata viabilità luganese. Nei giorni scorsi, il Cantone ha presentato alla delegazione delle autorità il progetto definitivo della Porta Ovest, che sostanzialmente ricalca la progettazione di massima definita nel 2017. Stiamo parlando della riorganizzazione viaria di accesso all’area urbana. Si tratta di uno di tasselli del mosaico di interventi previsti dal Piano di agglomerato del bilancio dei dieci anni del tunnel a nord di Lugano. Un’opera attesa dai cinque Comuni coinvolti da alcuni anni. In primis Massagno, ma anche Lugano, Savosa, Vezia e Cadempino. La progettazione definitiva passa ora in consultazione nei cinque enti locali.
In estrema sintesi, il progetto di massima di Porta Ovest prevedeva la circolazione a doppio senso sulle ‘bretelle’ autostradali dalla rotatoria Lugano Nord agli incroci Cappella delle Due Mani e Cinque Vie, e conduce all’introduzione di una nuova intersezione semaforizzata alla confluenza delle bretelle (lato Piano del Vedeggio), per consentire la regolazione del traffico in vista della connessione con la viabilità di ordine superiore (rotatoria Lugano Nord). È stato stimato in 49 milioni di franchi il costo dell’opera, che contempla pure una nuova rotatoria in zona Valgersa, per garantire tutti i movimenti necessari tra la bretella, la zona "Atlantide/Liceo" e la via San Gottardo, lo smantellamento della rampa autostradale in corrispondenza dell’intersezione via Camara/via San Gottardo e la conseguente liberazione di spazio pubblico nella zona sportiva Atlantide e l’eliminazione della bretella da via Camara verso la Cappella delle Due Mani, con un importante recupero di terreno agricolo nel "polmone verde" di Povrò. Questa riorganizzazione consentirebbe di realizzare nuovi collegamenti ciclopedonali fra il Piano del Vedeggio e i quartieri di Massagno e Breganzona/Besso.
Filippo Lombardi, dicastero Sviluppo territoriale di Lugano si dice soddisfatto di questo passo avanti, anche se si è giunti all’incontro solo dopo alcuni anni: «All’interno della delegazione delle autorità è emersa la volontà comune di accelerare. Ritengo che il cittadino abbia diritto di ricevere risposte in tempi ragionevoli». Dal canto suo, anche il sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti non nasconde la propria soddisfazione, visto che questo progetto serve da supporto a quanto il Comune della cintura ha immaginato da qualche tempo. L’auspicio del sindaco è che si possa concretizzare a breve, visto che la Porta Ovest interessa la nuova visione del comparto Cappella delle Due Mani e della via Lepori che verrebbe trasformata in strada residenziale con tanto di arredo urbano.
Il riassetto viario aprirebbe nuove opportunità, nell’ambito di una rivalutazione urbanistica e ambientale di competenza comunale, che il Municipio di Massagno vorrebbe estendere anche all’area della Cappella delle Due Mani. L’auspicio è che il Consiglio di Stato tra qualche mese riesca a licenziare il messaggio con la richiesta di credito da sottoporre al Gran Consiglio l’anno prossimo.
Sulla richiesta inoltrata dal Cantone e dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) di prolungare la terza corsia autostradale dalla galleria di Gentilino fino all’uscita di Lugano Nord, Lombardi ricorda i «vent’anni di politica federale trascorsi a Berna, di cui 16 nella commissione dei trasporti e mi sono sempre battuto a favore del Mendrisiotto. Sia per il prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano, per la Stabio-Arcisate, per lo svincolo di Mendrisio. Tutto ciò che si poteva fare è stato fatto. Ora si chiede un po’ di comprensione a tutto il Sottoceneri per una soluzione autostradale (PoLuMe) che eviti di penalizzare la Città Lugano, usata da numerosi automobilisti a mo’ di tracciato alternativo, come circonvallazione per aggirare la A2 intasata. Spero che nei prossimi mesi riusciremo a sederci attorno a un tavolo con i colleghi del Mendrisiotto. Questo lo dico in veste di presidente della commissione regionale dei trasporti del Luganese. E vorremmo anche poter discutere una serie di rivendicazioni avanzate dal Mendrisiotto».