Secondo il vicesindaco, le offerte presenti funzionano e compensano almeno in parte l’assenza di un vero e proprio esercizio pubblico
Nuovi spazi per la ristorazione al Centro culturale di Lugano: il tema non è all’ordine del giorno della politica cittadina. La presunta carenza, che secondo alcuni sconterebbe il Lac, è controbilanciata dal Luini 6 Bistrot, punto di ristoro sulla piazza e dalle proposte interne (all’entrata del museo al pianterreno, il Mezzanino e il catering al terzo piano). Le offerte presenti compensano la lacuna di un ristorante vero e proprio. Gli spazi attuali sono sufficienti, ben frequentati e funzionano benone, ci informa il titolare del Dicastero Cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco, e rappresentano dei passi avanti, «anche se non suppliscono completamente la presenza di un ristorante, che non si potrà realizzare a meno di non costruire nuovi spazi, dei quali attualmente non si parla. Nemmeno sarebbero attuabili nuove costruzioni sul tetto del Lac».
Ciò che in realtà interesserebbe il vicesindaco di Lugano e alcuni suoi colleghi di Municipio, sarebbe «casomai la realizzazione di un teatro aggiuntivo (per 400-500 spettatori) sullo stile di quello che era il Cittadella, nello spazio dell’Agorà, (spazio esterno dedicato agli eventi privati, con una doppia funzionalità. Il suo anfiteatro può accogliere fino a 200 persone sulle gradinate per presentazioni o spettacoli, mentre l’ampio terrazzo è anche un contesto ideale per feste). Ma siamo a livello di auspici, non realizzabile a corto termine. Consentirebbe di liberare l’attuale sala teatro e proporre più attività». Di questo auspicio, per il momento non si discute nemmeno a livello politico, anche per ragioni finanziarie, visto che l’eventuale costruzione costerebbe parecchio.
Un ristorante vero e proprio era stato voluto dalla Città di Lugano quando si progettò il polo culturale, oltre dieci anni fa. Dopo, alcuni tira e molla, l’autorità politica di Lugano rinunciò. «Al terzo piano ci sono sale dedicate a riunioni e conferenze, dove è possibile il catering e stanno dando ottimi risultati, con un significativo aumento degli introiti (della parte eventi e ristorazione) – osserva Badaracco –. Tanto che riceviamo molte richieste perché viene considerata una delle più prestigiose sale di Lugano. È tuttavia un peccato che non ci sia un ristorante vero e proprio».
È un peccato, dice il vicensindaco di Lugano, a maggior ragione in seguito a una recente chiusura di un esercizio pubblico nella zona. E la discussione relativa alla presunta carenza della ristorazione al Lac è riemersa probabilmente a causa dell’epilogo dell’esperienza del bar ristorante Palace, che lavorava bene al pianterreno di quell’area privata, malgrado i problemi legati al contenzioso emerso con il licenziamento dell’ex gerente. Quel ristorante, riconosce il titolare del Dicastero Cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco, «era comunque uno spazio che diversificava l’offerta ed era funzionale alle proposte presenti al Lac e alimentava la socialità, l’ambiente e il movimento di persone presso il centro culturale». La chiusura del locale è dovuta al cambio di destinazione dell’attività commerciale, quale negozio di abbigliamento, voluto dai proprietari, come risulta dalla domanda di costruzione pubblicata all’albo comunale a fine giugno.