La presidente Deborah Magagna ci racconta il progetto di sostegno per le vittime. In programma un numero d’emergenza e sportelli nei Comuni
Non tutta la violenza genera violenza. C’è anche chi sa cogliere le esperienze negative come punto di partenza verso cambiamenti positivi. L’associazione Mai più sola, costituita lo scorso 27 luglio, con sede legale a Lugano, è un esempio di come la vita a volte offra anche l’occasione per riscattarsi. La presidente, Deborah Magagna, ci ha raccontato la genesi del progetto di sostegno per le donne vittime di violenza domestica. «L’idea è nata a marzo dopo che sono stata io stessa vittima di violenza da parte del mio ex compagno in Italia. Sono riuscita a chiedere aiuto ai vicini di casa che hanno chiamato l’ambulanza e sono finita in ospedale in codice rosso». Il codice di cui parla Magagna è una legge italiana recante modifiche al codice penale, a quello di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. In Svizzera, attualmente, non esiste un corrispettivo. Motivo per il quale la presidente di Mai più sola ha deciso di lanciare una petizione al Consiglio di Stato chiedendo che venga introdotto un codice equivalente: "In Italia – si legge – dal 2019 esiste una legge chiamata Codice rosso che comprende il reato di violenza domestica, pornografia e stalking. In Svizzera non c’è nulla di tutto questo. Ci sono dei servizi, degli aiuti ma purtroppo non è abbastanza. Serve più tutela per le vittime, servono pene più severe, serve che la polizia possa arrivare ad arrestare gli aggressori e non solo allontanarli dall’abitazione della vittima. Serve più sostegno a livello giudiziario ed economico". Petizione che finora ha raccolto quasi 190 firme.
Secondo Magagna, «di associazioni in Ticino ce ne sono diverse, ma si può migliorare tantissimo e fare tanto di più». L’obiettivo della neonata organizzazione è quindi quello di arrivare a creare una modifica anche a livello legislativo. «Le ripercussioni, oltre a quelle fisiche, sono anche di natura sociale ed economica. Io, per esempio, ho perso il lavoro a causa delle mie condizioni di salute e mi sono sentita in dovere di agire per tutelare chi vive situazioni simili. Inizialmente ho creato una pagina Instagram chiamata ‘Violenza sulle donne Ticino’, dove ho condiviso la mia esperienza, e successivamente, grazie anche all’aiuto dell’avvocata Roberta Soldati, di mia madre Luana Riva (che copre la posizione di vicepresidente) e di altri membri, sono riuscita a costituire quest’associazione. Perché anche quando tutto sembra crollare, quando non si hanno più certezze bisogna fermarsi, respirare e lottare per sé stesse e per tutte le donne che subiscono ogni giorno e stanno in silenzio. Nessuna donna merita questo. Ogni donna merita rispetto, tutti i giorni. Ho lottato per me e adesso lotto per tutte le donne».
Lo scopo è aiutare le donne che subiscono violenza domestica fornendo loro sostegno: accompagnarle in ospedale, in polizia, assisterle in vari scambi e indirizzarle verso professionisti affinché ricevano un sostegno morale e finanziario. Mai più sola proporrà conferenze, eventi, serate informative di sensibilizzazione nelle scuole, presso enti pubblici e privati, ai politici e ai corpi di polizia. «Abbiamo creato un programma di serate a tema a partire da ottobre che avranno luogo nelle quattro città principali del cantone e stiamo cercando delle donne che se la sentano di raccontare e condividere la propria storia». Inoltre l’associazione creerà una linea telefonica, un contatto d’emergenza che consentirà a coloro che lo necessitano di chiedere aiuto e assistenza, in una possibile futura collaborazione con le varie autorità ed enti presenti sul territorio ticinese, con garanzia di anonimato. Un ulteriore obiettivo di Mai più sola è creare degli sportelli nei vari Comuni a cui le vittime possano rivolgersi e venire indirizzate all’associazione o verso persone di riferimento. I mezzi dell’associazione sono costituiti da contributi dei soci, donazioni, ricavi dell’attività ed eventi e ricavi del patrimonio sociale.
Maggiori informazioni sull’associazione sono disponibili su www.mai-piu-sola-1.mozellosite.com e sulle pagine Facebook e Instagram omonime.
Nel 2021, come emerge dall’ultimo rendiconto 2021 della Polizia cantonale, per quanto riguarda la violenza domestica sono stati registrati 717 casi (+18% rispetto al 2020). In massima parte si tratta di lesioni personali semplici, di minacce e ingiurie. Questa cifra rappresenta il 37% di tutte le infrazioni di violenza prese in considerazione dalla Statistica criminale di polizia (Scp); fra gli omicidi (compresi i tentati) questa parte è del 18%. In maggioranza (72%) si tratta di violenza fra coniugi o ex coniugi. Va comunque considerato che i reati legati alla violenza domestica non vengono sempre denunciati alla polizia.