Variante pianificatoria: una trentina le osservazioni giunte a Palazzo civico. Il capodicastero Filippo Lombardi: ‘Pronti a modificarla’
La censura giunge da quasi tutti i gruppi politici in Consiglio comunale (Cc). La variante di Piano regolatore (Pr) della sezione di Castagnola e Brè, che comprende il sedime di Villa Favorita, soddisfa "grossomodo" soltanto l’Udc. Dagli altri piovono più che altro critiche e il richiamo a rispettare il voto del legislativo risalente al 2013 e, quantomeno, a inserire la passeggiata a lago nel messaggio municipale che giungerà nei prossimi mesi sui banchi del legislativo. Nel frattempo, la consultazione sulla variante in pubblicazione è terminata la settimana scorsa e sono una trentina le osservazioni giunte a Palazzo civico da parte di singoli cittadini, partiti, organizzazioni e associazioni. Tutte, sollevano appunti e note di biasimo più o meno severe nei confronti della proposta pubblicata per il prestigioso e ampio comparto di quasi 31mila metri quadrati.
Dal canto suo, Filippo Lombardi, titolare del Dicastero dello sviluppo territoriale, tiene a precisare che il Municipio non ha ancora deciso nulla, la variante è stata messa solo in consultazione e che ci «sono margini per modificarla: dovremo fare una valutazione, prima di portare in Municipio una o più proposte. Quando l’esecutivo deciderà, la o le sottoporrà al Cc. Faccio presente che tanto è già stato negoziato e che la situazione odierna non è più quella di quattro o cinque anni fa. C’è un soggetto privato che ha acquistato il sedime a caro prezzo e sta ristrutturando a sue spese. Se si dovesse imporre un vincolo che prima non c’era, come minimo farà opposizione fin dove potrà e alla fine dopo anni, se sarà costretto ad accettare uno o più vincoli, chiederà diversi milioni di franchi, per un’espropriazione. Bisogna essere coscienti di questo».
Tra i gruppi politici in Cc, piace soltanto all’Udc la variante pianificatoria pubblicata illustrata nel Rapporto di pianificazione (Mauro Galfetti, marzo 2021), elaborato su mandato della Città. Il capogruppo Alain Bühler conferma che «quanto proposto dal Municipio, in attesa che venga licenziato il relativo messaggio, ci trova grossomodo concordi. È una soluzione equilibrata e soprattutto non onerosa per le delicate finanze cittadine. Ogni altra variante contemplerebbe gioco forza un risarcimento per gli attuali proprietari del comparto e quindi un investimento plurimilionario per il Comune che non è assolutamente prioritario per la Città rispetto ad altri progetti e investimenti ben più importanti».
Il Partito socialista e i Verdi di Lugano hanno presentato le osservazioni al Municipio in merito alla variante. Danilo Baratti (Verdi) ricorda: «Noi ci eravamo già espressi chiaramente contro questa soluzione tre anni fa, dopo che il Municipio l’aveva esposta alla Commissione interpartitica. Nella consultazione sulla variante di Pr abbiamo quindi ribadito e rafforzato le nostre critiche. Tra le varie opzioni possibili, il Municipio ha scelto la più minimalista e timida, la più servile nei confronti del privato, la meno attenta all’interesse pubblico. Rispetto alla risoluzione votata dal Cc nel 2013, che parlava esplicitamente di ‘pubblica fruizione del viale a lago e di parte del parco’, la soluzione proposta è di fatto una presa in giro. Di conseguenza, non voteremo un messaggio con questa variante e speriamo che altrettanto facciano molti altri consiglieri comunali, così da portare il Municipio a impostare diversamente il discorso. Evidentemente manca per ora la volontà politica di affrontare in modo incisivo la questione, per noi molto importante, dell’accesso pubblico alle rive del lago. Ma se Lugano non brilla, il problema è più generale. Sul tema lavora da anni l’associazione ‘Rives publiques’, che nella primavera 2023 intende lanciare un’iniziativa popolare federale in merito».
«Non bisogna rinunciare alla passeggiata a lago». Questo è il punto fermo, secondo Carlo Zoppi, capogruppo socialista: «L’interesse pubblico dev’essere mantenuto e il Municipio deve difenderlo, difendere gli interessi della cittadinanza e la decisione adottata all’unanimità dal Cc l’11 novembre del 2013. Nelle osservazioni, continua Zoppi «abbiamo dato indicazioni politiche senza imporre soluzioni, ma occorre migliorare l’accessibilità al lago e la libera fruibilità degli spazi adiacenti a scopo ricreativo e turistico. Il concetto di ‘passeggiata a lago’ deve essere portato avanti nel massimo della sua potenzialità garantendo in una prima fase a livello pianificatorio il non peggioramento dell’inserimento della zona nelle nuove regole pianificatorie proposte nella presente modifica di Pr. Il concetto di fruibilità pubblica del parco deve essere portato avanti nel massimo delle sue potenzialità, e non rendendo pubblica solo una piccola parte scoscesa (fino alla Corbellina)».
Lukas Bernasconi (Lega dei ticinesi) ritiene che «la possibilità di avere la passeggiata a lago debba essere prevista nel Pr. Si tratta però di conciliare le legittime richieste dei proprietari con la volontà di rendere fruibile questa zona straordinaria. Quando parliamo di Villa Favorita parliamo di una delle zone più belle, se non la più bella di Lugano. Per il momento, il tema non è stato ancora affrontato al nostro interno, mi esprimo quindi unicamente a titolo personale e non a nome del gruppo Lega. Vedo difficile che la variante messa in consultazione possa raccogliere i favori di una solida maggioranza. Non prevedere la passeggiata a lago significa privare per sempre i cittadini di uno spazio di eccezionale bellezza. È necessario continuare la negoziazione con i privati per trovare una soluzione più equilibrata e rispettosa».
Rupen Nacaroglu (Plr), premette che il messaggio non c’è ancora, ma rileva «che la rinuncia, approvata dal Cantone, alla passeggiata pubblica lungo la riva del lago disattende completamente la decisione del Cc del 2013 ed è in contrasto anche con le risultanze del Piano direttore cantonale». Il gruppo Plr ha preso atto della variante e si riunirà a breve per discuterne: «È evidente che a causa del pregio del comparto e dell’importanza degli interessi in gioco i tempi si siano allungati oltremodo. Trovarsi ora, dopo tutti questi anni, confrontati con una soluzione che solleva nuovamente polemiche lascia l’amaro in bocca». Per cui, «non possiamo ancora esprimerci, tra le altre cose, in merito alla passeggiata attraverso via Cortivo ma non vogliamo limitarci a questo: come gruppo prenderemo posizione ma cercheremo inoltre di capire quali siano le alternative percorribili per fare in modo che vengano fornite soluzioni proporzionali che possano tutelare, da una parte le necessità e le giuste rivendicazioni della proprietà privata, e dall’altra le decisioni prese in passato da Cc e più in generale l’interesse pubblico. In questo senso, già nel 2018, e nell’ottica di quando disposto dalla legge federale e cantonale, il gruppo aveva sottoposto al Municipio di Lugano un atto parlamentare in merito alla valorizzazione e alla tutela del comparto che interrogava sull’opportunità di creare una passeggiata a lago, sotto i muri d’argine della Villa, ovvero sul demanio pubblico».
Lorenzo Beretta Piccoli (Ppd) richiama invece le mozioni ‘Raddoppiamo il Parco Ciani’ e ‘Raddoppiamo il Parco Ciani bis’ presentate dal suo partito negli anni scorsi e mette in evidenza che «abbiamo da sempre riconosciuto l’importanza di una passeggiata il più possibile continua da Capo di San Martino a Gandria. In questo contesto quello di Villa Favorita è indubbiamente un comparto che gioca un ruolo importante, ma che appartiene a privati. Nei nostri atti parlamentari abbiamo suggerito la possibilità di esplorare la posa di una passerella a lago lungo il perimetro della proprietà, scenario, a nostro avviso, ancora attuale. Da parte nostra apprezziamo l’impegno del Municipio a trovare una soluzione alternativa con i proprietari, tuttavia, considerata la rilevanza del tema e la fase ancora preliminare della procedura, riteniamo in questo momento necessari ulteriori approfondimenti. In questo senso sarà anche importante insistere sulla possibilità di rendere fruibile il parco almeno saltuariamente, alcune volte all’anno. Del resto lo era anche con la precedente proprietà quando vi erano le grandi mostre alla Pinacoteca».
Sara Beretta Piccoli, capogruppo misto (Ticino&Lavoro e Più donne) sostiene che «più che di una ‘variante’ si dovrebbe parlare di una ‘costante’, in fondo la soluzione proposta non è una soluzione ma uno status quo. Il Municipio da anni si è arenato su trattative di Piano regolatore improponibili. Bisognerebbe una volta avere il coraggio di proporre delle soluzioni alternative tipo una passerella a lago per poter veramente collegare il quartiere di Cassarate al sentiero di Gandria. Quando ero nel Ppd, si era già proposto la passerella a lago qualche anno fa per sbloccare la situazione».
Del tema si parlerà certamente dopo l’estate, per un dibattito che già oggi si annuncia particolarmente caldo, a meno che il Municipio non proponga una versione più vicina alle sensibilità esposte dai capigruppo.