Luganese

Crediti facili con documenti falsi, una condanna a Lugano

Trenta mesi, in larga parte sospesi, a un 60enne che truffando banche e società è riuscito a ottenere finanziamenti per circa 65’000 franchi

Falsificati contratti di lavoro, buste paga, estratti conto
(Ti-Press/Archivio)
23 maggio 2022
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Crediti, leasing e garanzie per affitti ottenuti fornendo documenti falsi. Questa la colpa principale del 60enne italo-nicaraguense comparso stamattina alle Assise correzionali di Lugano e condannato dal presidente della Corte Amos Pagnamenta a trenta mesi, ventidue dei quali sospesi condizionalmente per due anni di prova. L’uomo è stato altresì espulso per cinque anni dalla Svizzera.

‘Avevo debiti, mi sono fatto fregare’

Un procedimento svoltosi con la formula del rito abbreviato: prima del processo pubblica accusa e difesa si sono accordate, proponendo una pena adeguata per entrambe le parti in virtù anche delle ammissioni dell’imputato. «L’ho fatto perché ero in difficoltà economiche, con debiti, avrei dovuto solo far da tramite ma mi sono fatto fregare» si è brevemente giustificato in aula l’accusato. Le persone che l’avrebbero fregato sarebbero due individui non meglio identificati citati nell’atto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, che sostanzialmente sarebbero state in grado di falsificare contratti di lavoro, buste paga, estratti conto e altri documenti necessari per l’atto delinquenziale, che l’imputato utilizzava per sé come anche per altre persone. Falsando in tal modo la situazione finanziaria dei richiedenti, gli istituti di credito venivano indotti a fare concessioni.

Altri 213’000 franchi di tentativi andati a vuoto

Una mezza dozzina i tentativi andati a segno, per un totale di 65’000 franchi ottenuti indebitamente. Ancor maggiore, invece, si parla di oltre 213’000 franchi, l’importo per i tentativi andati a vuoto. Una decina di casi nei quali la documentazione prodotta non ha convinto e i crediti non sono dunque stati approvati. Oltre che per truffa per mestiere (in parte tentata), l’imputato seguito dall’avvocata Alessia Minotti è stato condannato anche per ripetuta falsità in documenti, complicità in infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti (avendo aiutato dei trafficanti di droga a trovare un appartamento dove vivere e detenere la cocaina), complicità in ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale e ripetuta infrazione alla Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione, per aver procurato documenti falsificati a cittadini stranieri per l’ingresso e il soggiorno in Svizzera.