Archiviato il ballottaggio l’ex sindaco di Melano si ritira dalla politica attiva dopo 34 anni di cui 22 alla guida dell’esecutivo
È stato evidentemente un boccone amaro quello digerito al banchetto delle ultime elezioni comunali dall’ex sindaco di Melano Daniele Maffei. Dopo il testa a testa, nella votazione per l’esecutivo del nuovo Comune di Val Mara, con il ‘collega’ socialista di Maroggia Jean-Claude Binaghi, e la sconfitta nel ballottaggio, qualcosa si è definitivamente rotto fra il politico di lungo corso e i cittadini. «Non sono un outsider – risponde ai nostri interrogativi dopo la notizia, comunicata da una nota del Municipio di Val Mara –, e non mi sento dunque in obbligo di fare né di dimostrare nulla... Del resto il mio successore è capacissimo, ha potuto gestire prima un comune più piccolo dove ha fatto bene e in lui ho fiducia, sono certo che ha tutte le carte in regola per fare un buon lavoro».
C’è delusione nelle sfumature delle parole di Maffei: 34 anni pesano e scoraggiano nel bilancio della mancata rielezione? «Certamente, non nascondo che da parte mia c’è rammarico e scoramento. Sia chiaro... politicamente! Per quanto riguarda la mia persona nulla di tutto ciò. È forse vero che dopo tanti anni le persone si stufano...». E di anni Maffei alla politica comunale ne ha dedicati molti: dai quattro anni in Consiglio comunale (fra il 1988 e il 1992) agli otto in Municipio (dal 1992 al 2000) fino ai ben ventidue (cinque legislature e mezza) a capo dell’esecutivo dell’ex Comune di Melano, che ne hanno fatto uno dei sindaci più ‘longevi’ del Ticino.
Perché decidere di lasciare proprio adesso? «Nel ballottaggio dello scorso 8 maggio ha votato il 50% circa dell’elettorato di cui la metà non mi ha votato. In questi ultimi trent’anni credo di aver fatto ‘qualcosa’ e questo è un risultato quindi che non accetto volentieri. Direi anzi che abbiamo fatto tante cose attraverso un numero di anni importante. Quel ‘qualcosa’ però chiaramente non è stato percepito considerato che ne è scaturito un municipio rinnovato. Sul cosa credo non sia stato riconosciuto come impegno? Beh, mi permetta, i motivi che mi sono figurato me li tengo per me».
Maffei non si tiene, invece, per sé una confessione: «Se devo essere sincero avevo già maturato la decisione di dimettermi dopo la prima votazione. Hanno insistito affinché restassi e io mi sono messo a disposizione per il ballottaggio soprattutto per gli elettori. Resto dell’idea che le dimissioni avrebbero dovuto arrivare già prima, ad aprile». Un ritiro effettivo o una pausa di riflessione, come del resto dimostrato recentemente da altri politici del Luganese? «Ho sessant’anni, il mio è un ritiro a tutto campo. Come posso dire che resterò liberale ma non credo vicino al Plr della sezione di Val Mara...».
A prendere il posto di Maffei nell’esecutivo di Val Mara dovrebbe essere, quale prima subentrante, Giorgia Ghidoni, verde liberale, già municipale di Rovio: «Avevo insistito proprio io per averla in lista – ammette l’ex sindaco – e ora non posso che esserne felice, ancor più perché permette all’interno dell’esecutivo almeno una rappresentanza femminile. Tornando a me, avrei preferito concludere la mia carriera diversamente, ancor più se pensiamo a quella che era una legislatura breve. Fra due anni avrei comunque detto addio e lì l’avrei accettato... Nel nuovo comune ho investito parecchio, anche per questo ho preferito uscire subito. A chi si dice rammaricato per la mia perdita dico che sono le scelte di chi vota e ancor più di chi non vota...!».
Non sbatte la porta Maffei ma l’accompagna di buon grado. A riaprirla sarà la 44enne Giorgia Ghidoni? «Sono certamente a disposizione – non ci nasconde il suo desiderio –. Per quella che è una notizia dell’ultimo momento è necessario che il gruppo si riunisca quanto prima. Certo nulla di sorprendente, era nell’aria, ma ora è chiaro – ci spiega – che qualora entrassi in Municipio saranno da rivedere i dicasteri. In quanto biologa i dicasteri di Maffei, Finanze e Pianificazione, non sono evidentemente nelle mie corde... ma si può sempre imparare. Vedremo. Qualora io sia confermata devo ammettere che sono fiera e orgogliosa di andare a rappresentare la quota rosa».
Un passaggio di testimone sui generis, questo sì. Da un lato i quasi sette lustri in politica di Daniele Maffei, dall’altra l’entrata diretta e ‘a bomba’ sui banchi del Municipio di Ghidoni, poco meno di due anni fa, che ha saputo subito distinguersi quale promotrice a Rovio di interessanti attività culturali e ricreative, fra cui Valmara Attiva e il progetto artistico dedicato ai gatti. Già una bella eredità.