Alle Assise criminali i due fratelli si vedono derubricato il reato ad atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere
Un processo difficile, complesso, fosse solo per l’età dei protagonisti, dai tre ragazzi comparsi sul banco degli imputati alla presunta vittima, e alla gravità del reato. Conclusosi martedì, nella sua fase dibattimentale e nell’esposizione di requisitoria e arringa, la giuria ha evidentemente dovuto chinarsi su numerosi e delicati aspetti. Tanto che il colpo di scena si è avuto alle 13, ora in cui la Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani, avrebbe dovuto comunicare la sentenza. Una decisione che è invece slittata alle 17 quando le Assise criminali hanno annunciato la condanna. Uno solo di loro, l’amico, a 5 anni per il reato di violenza carnale, mentre i due fratelli per atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere rispettivamente a 27 e 30 mesi.