L’uomo, un 57enne cittadino svizzero, esercitava la professione nonostante non avesse i necessari permessi e malgrado una precedente condanna
Malgrado non disponesse dei necessari permessi e nonostante sulle spalle avesse già una condanna per esercizio abusivo della professione (risalente al 2019), un 57enne cittadino svizzero ha continuato a svolgere la sua attività di fiduciario. Negli scorsi giorni sono dunque scattate nuove verifiche da parte del Ministero pubblico, in collaborazione con la Polizia cantonale e l’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni, verifiche che hanno portato ieri alla chiusura forzata di una società fiduciaria con sede nel Luganese di cui l’uomo era titolare. Lo rendono noto gli stessi inquirenti. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Daniele Galliano.
«È l‘ulteriore segnale di una collaborazione sempre più stretta fra il Ministero pubblico e l’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario - dice, interpellato dalla ’Regione’, il presidente di quest’ultima Marco Bertoli, avvocato ed ex magistrato inquirente (pp) -. Quando nell’ambito della nostra attività constatiamo la presenza di elementi di rilevanza penale o una recidiva nell’esercizio abusivo della professione di fiduciario informiamo subito la Procura. Coloro che operano come fiduciari senza essere autorizzati dall’autorità - rileva ancora Bertoli - sono in genere propensi a commettere anche altri illeciti penali».