Luganese

Cadempino, Kering pagherà 187 milioni all’erario italiano

Per pagare meno tasse, Bottega Veneta e un’altra società della multinazionale francese hanno nascosto le attività e i guadagni nella Penisola

Lo stabile della Kering Luxury Goods a Cadempino
(Ti-Press/Archivio)

Le tasse evase in Italia sono da ripagare. Il gruppo multinazionale della moda francese Kering verserà nelle casse dell’Erario 186,77 milioni di euro "a titolo di maggiori imposte dovute, sanzioni e interessi". Il tutto dopo che la multinazionale ha definito la propria posizione con il Fisco italiano rispetto all’attività del marchio controllato Bottega Veneta, famosa in tutto il mondo per la pelletteria di lusso, che ha una sede a Cadempino. Nell’ambito dell’inchiesta per evasione fiscale avviata dalla Guardia di finanza (GdF) di Milano, risultano quattro le persone indagate, per omessa dichiarazione dei redditi: si tratta dei "rappresentanti legali di due società svizzere" pro tempore legate al marchio Bottega Veneta, del gruppo Kering. In altre parole, stando alla ricostruzione degli inquirenti italiani, la società ha indotto a credere che la loro attività principale fosse su suolo svizzero, riducendo al minimo le risultanze dei guadagni in Italia. Una situazione simile era capitata nel maggio 2019 quando il gruppo Kering, titolare tra gli altri del marchio Gucci, aveva risarcito l’Agenzia delle entrate per 1,25 miliardi di euro, per contestazioni mosse alla propria controllata luganese Luxury Goods International Sa. (Lgi).

Tax rate effettivo medio pari al 7,87%

Durante le indagini, la Gdf di Milano ha delineato "l’operatività in Italia di una Divisione di tale società elvetica (Lgi del gruppo Kering, con sede a Cadempin, ndr.), incaricata della produzione e distribuzione in tutto il mondo di beni recanti il nome del noto brand italiano del lusso, nonché di un’ulteriore consociata, anch’essa di diritto svizzero, quest’ultima titolare dal 2012 dei diritti di sfruttamento del medesimo marchio nazionale, in qualità di intellectual property owner di cui parimenti è stata riscontrata l’operatività in Italia tramite una stabile organizzazione non dichiarata". La società era incaricata "della produzione e distribuzione in tutto il mondo di beni" della griffe Bottega Veneta. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di rilevare che "la principale consociata estera aveva conseguito in territorio elvetico un ingente risparmio d’imposta conseguente alla stipula di un tax ruling con l’amministrazione fiscale svizzera che ha determinato un notevole abbattimento (dal 50 al 70 per cento) delle imposte cantonali, federali e comunali, ottenendo un tax rate effettivo medio pari al 7,87%", è scritto nel comunicato firmato dal procuratore di Milano Riccardo Targetti. La Gdf di Milano ha dimostrato la reale operatività sul territorio italiano delle due consociate estere del gruppo Kering "favorendo così la rideterminazione del reddito imponibile non dichiarato e delle imposte evase in Italia". Ats/Ansa/Red