Opera di tre giovani, si prefigge di spiegare ai bambini l’emergenza climatica
"Lasciate che mi presenti: mi chiamo Ecoligia e prima di svelarvi cosa c’è al mio interno, mi piacerebbe raccontarvi la mia storia e il mio strano gruppo di amici che mi ha mandata in missione". Queste le prime parole che ‘Ecoligia’, una valigia ricca di spunti didattici in materia di sostenibilità ambientale, rivolge ai bambini. Si prefigge di ‘viaggiare’ tra le scuole ticinesi. Prima tappa, le elementari di Quinto, dove resterà alcune settimane nel corso del mese di aprile. A prendere l’iniziativa sono però stati di tre giovani luganesi, precisamente di Comano. Il loro obiettivo è quello di sensibilizzare i giovanissimi sul tema, sempre più di attualità, del riscaldamento climatico e del suo impatto sugli equilibri dell’intero pianeta. Tutti e tre sono impegnati in studi universitari attinenti alle tematiche ambientali, si chiamano Chiara Pedrazzini, Cristiana Pedrazzini e Ludovico Conti.
«Lo scorso novembre abbiamo organizzato una giornata chiamata ‘Ecomano’ a Comano appunto – legata alla lista civica ‘Fai per Comano’ ndr – dedicata appunto alla sostenibilità e alle conseguenze dei cambiamenti climatici nel mondo, in Svizzera e in Ticino, realizzando anche un percorso didattico per i bambini, con una parte didattica e dei giochi» ci spiega Chiara Pedrazzini.
«Parlando con Mauro Dotta, che partecipò alla giornata e che è anche docente delle elementari, è nata l’idea di riutilizzare questi poster mandandoli nelle scuole». È proprio ciò che si trova nella valigia, o meglio, Ecoligia: oltre ai poster, una ventina con schemi e disegni, ci sono dei quiz per i bambini e una lettera di autopresentazione della valigia, per aiutare i docenti nel loro lavoro.
Il tutto è naturalmente a misura di alunno delle scuole elementari. Come dice la stessa Ecoligia a giovanissimi che incontrerà, "La missione è importantissima e consiste nel visitare tante scuole e incontrare il più grande numero di bambine e bambini per svelare il mio segreto: il modo di aiutare la Terra, perché sì, la Terra è in una situazione difficile a causa di un potente cattivo, ma tutte e tutti noi possiamo fare qualcosa per sostenerla. Fino a qui la storia non è niente male, vero? C’è una missione, una messaggera, un personaggio malvagio… e ci siete voi: gli eroi".
I poster, ci dice Chiara Pedrazzini, "spiegano cos’è il cambiamento climatico, dunque l’aumento della temperatura, in modo comprensibile per dei bambini: le conseguenze a livello globale, in Svizzera con lo scioglimento dei ghiacciai, del permafrost, i problemi, ad esempio, per gli impianti sciistici, arrivando per finire al Ticino. L’idea sarebbe quella di poterne discutere con ui bambini, riflettere, parlare di una tematica che, scientificamente, sta accadendo. Non si vuole assolutamente spaventali o giudicare i comportamenti dei singoli, però esistono cose che ognuno di noi può fare, come ad esempio chiudere l’acqua quando ci si lava i denti, cose del genere insomma".
In realtà l’idea era di partire da Comano, dove però abbiamo incontrato un po’ di resistenza, nel senso che si potrebbe fare, ma a settembre. Quindi si parte da Quinto siccome lì come dicevo c’è Mauro Dotta "che, per chi non lo conoscesse, oltre ad essere un docente è un alpinista ben conosciuto per le tematiche di tipo ambientale che sostiene e divulga. "L’idea è che poi l’Ecoligia possa viaggiare da sola, renderla una cosa un po’ impersonale per così dire, una valigia che ‘faccia lei’ insomma".
Del resto, la stessa Ecoligia così si rivolge ai bimbi nella sua lettera: "Vista l’importanza della nostra missione e visto che devo visitare più classi possibili mi fermerò, ahimè, solo per tre settimane; dopo di ché, partirò per andare a spiegare ad altre bambine e bambini il nostro problema. Visto che avete sicuramente degli amici simpaticissimi e che vogliono partecipare anche loro, che ne dite di farmeli conoscere? Ultima cosa prima di potermi aprire: trattate con cura i miei messaggi perché se no chi verrà dopo di voi non potrà capire che problema stiamo affrontando. Ricordate: è un lavoro di squadra. Allora, che ve ne pare come missione? Lo so, lo so non vedete l’ora di iniziare! P.s. se c’è dell’acqua nella valigia è perché mi era stato chiesto di mostrarvi un pezzo di ghiacciaio, inutile dire cosa è successo…".
Il tema, va detto, è molto sentito anche a Lugano dove proprio venerdì scorso è andato in scena un ‘flash mob’. Per... raffreddare il pianeta gli attivisti di Sciopero per il clima chiedono di accorciare la settimana lavorativa a quattro giorni.