Gli organizzatori scrivono al Municipio chiedendo il permesso di organizzare la manifestazione unicamente per un giorno: il 14 marzo
La data è già stata fissata: sarebbe lunedì 14 marzo, tra meno di due settimane. La richiesta di poter organizzare una versione ridotta della fiera di San Provino è stata inviata al Municipio di Agno, ma una risposta definitiva, però, non c’è (ancora). Una richiesta, quella formulata dalla Gioventù rurale luganese, che verrà discussa quanto prima dall’esecutivo. Tuttavia, la proposta potrebbe scontrarsi con la decisione che lo stesso Municipio aveva adottato lo scorso 18 gennaio annullando, per il terzo anno consecutivo, la manifestazione popolare. L’esecutivo spiegava la decisione sostenendo di aver "atteso fino all’ultimo a prendere una decisione e ha a più riprese studiato ‘formule alternative’. Purtroppo l’applicazione delle attuali disposizioni, emanate per la sicurezza di tutti, non avrebbe permesso di vivere la spensieratezza, l’allegria e la spontaneità tipiche dell’evento".
Da allora parecchie cose sono cambiate. Due mesi e mezzo fa, per lottare contro la diffusione del coronavirus, erano in vigore restrizioni tali da impedire l’organizzazione di eventi del genere. Dallo scorso 17 febbraio, la maggior parte delle limitazioni sono state però tolte dal Consiglio federale, quindi la proposta di organizzare la fiera, per un solo giorno, con l’allestimento di un solo capannone (alla presenza stimata di un numero massimo di 500 persone dalle 10 alle 19) e senza le tradizionali bancarelle, potrebbe far cambiare idea all’autorità politica locale che, nella nota del 18 gennaio scorso, si augurava di poter tornare a proporre l’appuntamento "in tutta la sua pienezza" nel 2023. Non manca di certo, dopo due anni di pandemia, la voglia di incontrarsi e tornare a salutare l’arrivo della primavera in allegria.