Stando all’accusa, il 64enne fiduciario (il più anziano) avrebbe gestito alle Bahamas un fondo 14 milioni di euro depositato in una banca di Lugano
Tre anni e quattro mesi è la pena patteggiata nei giorni scorsi in Tribunale a Milano da due notissimi fratelli comaschi, il maggiore dei quali residente a Lugano, che sono stati arrestati nel maggio 2021, nell’ambito dell’operazione Swift my cash. Entrambi, dopo la detenzione e gli arresti domiciliari, erano tornati in libertà lo scorso dicembre. L’operazione è scaturita da un’inchiesta alla quale avevano collaborato le polizie di Svizzera, Austria e Francia nei confronti di nove persone accusate a vario titolo di riciclaggio internazionale, frode fiscale e corruzione tra privati. Inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano e coordinata dal pubblico ministero Paolo Storari, che aveva vincolato il suo consenso al patteggiamento al rientro in Italia di una ventina di milioni di euro che, dopo essere transitati da Lugano, erano finiti in alcuni “paradisi fiscali”.
I fratelli comaschi sono personaggi molto conosciuti, non solo nella Como che conta, ma anche in diverse città italiane, incominciando dal capoluogo lombardo, dove il maggiore dei due è titolare della Luga srl, legata a filo doppio alla fiduciaria luganese Luga Audit & Consulting Sa, con sede in viale Stefano Franscini. L’uomo, 64 anni, una nomea di mago del fisco tanto che la sua fiduciaria luganese sarebbe stata frequentata da decine di imprenditori del Nord Italia, interessati, secondo gli inquirenti milanesi, a trasferire capitali (fondi neri, in quanto provenienti da reati fiscali) nei “paradisi fiscali”. Il fratello minore, 55 anni, è molto noto negli ambienti politico-amministrativi lombardi, avendo ricoperto incarichi importanti, come la vicepresidenza del Comitato di vigilanza di Infrastrutture Lombarde, il braccio operativo di Regione Lombardia. Incarico che aveva lasciato dopo che era uscita la notizia dell’arresto. A suo carico anche un patteggiamento per frode fiscale. Stando all’accusa il 64enne fiduciario comasco avrebbe gestito alle Bahamas un fondo di 14 milioni di euro depositato in una banca di Lugano. Stando all’inchiesta milanese, scaturita da una verifica fiscale da parte dell’Agenzia delle entrate di Como, il compenso dei due fratelli comaschi per far scomparire i soldi destinati alle tasse sarebbe stato del 18 per cento. Non ancora definita la posizione delle altre sette persone coinvolte nell’operazione Swift my cash.