Sui ruderi di quel che resta del postribolo di Pambio-Noranco spuntano delle rose rosse e una lettera ‘d’amore e gratitudine’ alle prostitute
Sull’ex postribolo Corona a Pambio-Noranco sono ormai calate inesorabili le ruspe. Sulle macerie, oggi, spunta un messaggio d’amore e di addio di un vecchio frequentatore, un ultimo saluto "di solo amore e gratitudine" alle donne che gli hanno, forse, regalato degli attimi di momentanea gioia. Qualcuno per cui il postribolo non è stato, forse, solo un luogo di lussuria e perdizione, ma anche un’oasi di sollievo dalla solitudine, seppure fugace e dietro corrispondenza non di ardente passione ma di vile denaro.
Come Gino Paoli scrisse "Il cielo in una stanza" per una prostituta, come De André parlò di una pu**ana con gli occhi grandi color di foglia a Via Del Campo, così "Damiano" scrive:
"Io vorrei ritornar nel vostro grembo e amarvi di solo amore e gratitudine. Fra queste mura ormai cadute vi lascio il mio cuore e la mia anima".
E ad accompagnare e sostenere il foglio a righe vergato a mano, delle rose rosse: l’ultimo omaggio a quelle che, forse, sono state le donne della sua vita: per un anno, un mese o un’ora, perdutamente.