Una 35enne ha spacciato nel Luganese insieme al partner. Per lei una pena di 12 mesi sospesi. Per lui processo rinviato
Agiva in coppia con il compagno, aiutandolo nel preparare le buste di cocaina poi da vendere ai clienti, fino a quando i due non sono stati scoperti e arrestati dalle autorità. Una 35enne è comparsa questa mattina davanti alle Assise correzionali di Lugano, con l’accusa d’infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Il giudice Marco Villa le ha inflitto una pena di 12 mesi sospesi, come avevano concordato la difesa, rappresentata dall’avvocato Andrea Sanna, e la procuratrice pubblica Pamela Pedretti. Il processo si è infatti svolto con la procedura del rito abbreviato. Gran parte della sostanza, in totale circa tre etti di cocaina, veniva venduta seguendo questo schema: lei lo aiutava nel confezionare le singole dosi e nel mantenere i contatti con alcuni acquirenti. Lui invece effettuava le consegne. I fatti risalgono al periodo compreso tra novembre del 2020 e giugno del 2021. La coppia nel frattempo ha lasciato il Luganese. «Desidero una vita normale. Il periodo in carcere mi ha fatto riflettere e quello che ho alle spalle è ora un capitolo chiuso», ha spiegato la donna.
L’altro processo previsto questa mattina, a carico del 31enne compagno della donna, non ha invece potuto avere luogo. L’imputato si è infatti presentato all’ingresso del tribunale penale cantonale sprovvisto di un certificato Covid, necessario per poter accedere all’aula. Il giudice Marco Villa ha così dovuto constatarne l’assenza ingiustificata e «non voluta», come ha precisato l’avvocato difensore Roberto Rulli. Le parti saranno riconvocate quando verrà trovata una data disponibile.