La prima seduta dell’anno ha portato a chiarimenti interni. Il futuro del dossier va avanti all’unanimità
Si è parlato anche di autogestione nel corso della prima seduta dell’anno del Municipio di Lugano. Una discussione attesa, dopo la parziale rioccupazione dell’ex Macello che ha caratterizzato i giorni prima di Capodanno e che ha nuovamente portato alla luce le divisioni interne già emerse nello sgombero dello scorso mese di maggio. «Ci siamo chiariti al nostro interno – conferma il sindaco di Lugano Michele Foletti –. È stato un dialogo dovuto e interessante e i rapporti tra noi sette si sono normalizzati. Questo anche perché non c’era più stata occasione di incontrarsi e parlare tutti insieme dopo quanto accaduto».
Il ritorno del sereno è stato sancito con una decisione «all’unanimità» in merito al futuro del dossier. «Come facciamo da giugno – aggiunge Foletti – il Municipio ribadisce la disponibilità a riconsegnare gli effetti personali e quanto rimasto all’ex Macello». Quello che viene chiesto a Csoa e Associazione Alba è di accordarsi «sul chi rappresenta chi, di modo che possiamo riconsegnare le masserizie senza denunce». Il secondo punto stabilito è la «piena disponibilità del Municipio a trattare sulle varie richieste che ci sono». Il sindaco di Lugano spiega che questo potrà avvenire solo «con qualcuno designato e rappresentativo dell’assemblea del Csoa». Una volta che l’interlocutore verrà designato, si potrà iniziare a parlare di futuro. «Un futuro che passerà da una nuova convenzione con delle regole precise che permetteranno di tollerare un sistema di autogestione».
Il passo che seguirà la definizione delle regole sarà la ricerca, «insieme», di una nuova sede da destinare all’autogestione. «Evidentemente – sottolinea ancora Michele Foletti – questa non potrà essere l’ex Macello perché c’è la decisione del Consiglio comunale sulla sua nuova destinazione e la Città sta lavorando per presentare il messaggio con la richiesta del credito di progettazione». Il Municipio è «disponibile a trovare soluzioni», siano esse all’interno di proprietà comunali o di enti pubblici o privati, «visto che si discuterà sulla base di regole di comportamento e gestione che saranno messe nero su bianco». Nei mesi scorsi si era parlato di una possibile ubicazione all’ex depuratore di Cadro. «Questo è quanto abbiamo noi come città – precisa Foletti –. Se ci sarà la disponibilità a trovare delle regole, siamo disposti a contattare altri enti e cercare una soluzione». In attesa di poter concretizzare la tabella di marcia, il punto di partenza del Municipio è chiaro. «Non tollereremo episodi di violenza e delinquenza», conclude Michele Foletti.