Luganese

Gandria, due milioni contro la caduta sassi lungo il sentiero

Il Municipio ha licenziato il messaggio che prevede, fra l’altro, di coprire il Sasso del Castello con una rete aderente e la posa di altre reti paramassi

I sassi franati sul sentiero nel settembre del 2019
14 novembre 2021
|

Sono almeno quattro, da settembre 2019 a febbraio 2021, le volte in cui dei massi sono crollati sul sentiero di Gandria. Fortunatamente, causando sempre solo danni materiali. Ma il pericolo è concreto. E noto: già nel 2017 la Divisione spazi urbani della Città di Lugano ha incaricato uno studio ingegneristico (Pedrozzi&Associati) di eseguire una valutazione del rischio, in particolare in località Sasso del Castello, dove il pendio è molto forte. Oggi, il Municipio licenzia un messaggio indirizzato al Consiglio comunale con la richiesta di un credito da 1,95 milioni di franchi per realizzare le opere proposte dallo studio. Ossia: pulizia dell’area da elementi instabili, posa di alcune ulteriori reti paramassi, prolungamento della galleria artificiale paramassi esistente, copertura del Sasso del Castello con una rete aderente, pulizia dell’area delle opere castellane sul Sasso, interventi di sistemazione e stabilizzazione in calcestruzzo dei muretti sul Sasso e infine posa di una nuova rete ancorata.

L’analisi ha inoltre messo in evidenza che gli eventi di caduta massi registrati sono riconducibili alla naturale disgregazione della roccia dovuta alla combinazione dell’azione degli agenti atmosferici e all’azione delle radici delle piante attraverso le fessure aperte della roccia: non a causa di interventi antropici. Trattandosi infine di una zona di interesse nazionale, durante la fase di progettazione si cercherà un compromesso tra protezione del paesaggio, la salvaguardia della biodiversità, la sicurezza degli utenti e l’impatto visivo.

Interventi di messa in sicurezza anche a Castagnola

Il credito servirà per finanziare però anche interventi simili nella vicina area del Ponte del diavolo a Castagnola, interessata da pericoli affini a quelli di Gandria. Una prima fase, affidata allo Studio Lüchinger Sa, è relativa a interventi geotecnici di stabilizzazione del versante – in parte già effettuati lo scorso inverno – e cioè: la posa di una nuova rete di protezione sopra a quella posata nel 1978, la stabilizzazione dello sperone roccioso sovrastante via Riviera tramite sottomurazione della roccia, la sottomurazione del camminamento lungo un tratto del sentiero Boggiogna. La seconda fase, di competenza dello studio EcoControl Sa, sarà invece più lunga (cinque anni) e riguarda una serie di interventi selvicolturali concernenti la manutenzione dell’intero comparto del bosco di versante situato sotto al parco San Michele.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔