Luganese

C’è posta per Divoora. Unia chiede un incontro coi titolari

Al termine dell’assemblea durata quattro ore i lavoratori hanno dato mandato al sindacato di avviare trattative contro il nuovo contratto ‘illegale’

Assemblea dei driver indetta da Unia
(Ti-Press)
3 novembre 2021
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Paura? L’imposizione di un tempo di decisione troppo stretto? (“(...) le chiediamo gentilmente di voler firmare e ritornarci entro il 28.10.2021 non oltre le ore 12.30 il nuovo contratto...”). Difficile dire. Di certo c’è che il nuovo contratto di lavoro sottoposto ai dipendenti da Divoora e ritenuto illegale dai sindacati Unia e Ocst è stato firmato dalla maggioranza dei lavoratori. Tutti felici e contenti? Nient’affatto. La battaglia contro il repentino cambiamento degli accordi prospettato dalla società di delivery ai circa 200 driver attivi nel recapitare pasti a domicilio a clienti di tutto il cantone prosegue. Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di Unia, da noi raggiunto al termine dell’assemblea dei dipendenti svoltasi nel pomeriggio e durata quattro ore, dichiara: «I dipendenti di Divoora ritengono il nuovo contratto un passo indietro nelle condizioni, anche se lo hanno firmato. Noi contesteremo i contenuti del nuovo accordo stipulato dalle parti, perché decisamente illegale, e discuteremo con i titolari dell’azienda che intendiamo incontrare presto. L’assemblea ci ha dato un chiaro mandato di prendere contatto con l’azienda per una trattativa sul nuovo contratto».

‘Restiamo in fiduciosa attesa’

Detto, fatto. Unia ha scritto a Divoora per richiedere un incontro con i suoi vertici e ha esposto punto per punto le diverse criticità del nuovo contratto. «Restiamo in fiduciosa attesa di un cenno da parte dei titolari» afferma Gargantini, che assicura come durante i lavori oggi «sono emerse da parte delle lavoratrici e dei lavoratori rabbia e delusione e la voglia di un confronto per venire a capo di una situazione ritenuta inaccettabile». Il punto più dolente del nuovo contratto datato 1° novembre 2021 riguarda le condizioni salariali: 35 centesimi al minuto, ma solo a far stato dall’ordine del cliente all’avvenuta consegna del pasto a domicilio. Prima e dopo questo tempo-lavoro nessuna retribuzione. Senza contare che nessuna tredicesima è prevista. L’assemblea svoltasi oggi rappresenta praticamente un novum per il settore, perché i dipendenti non spartiscono sedi comuni, ma lavorano individualmente con il proprio veicolo. Un’assemblea, dunque, tenutasi atipicamente “a gruppi” perché gli orari dei driver sono talmente flessibili che per il sindacato è stato difficile radunare tutti in uno stesso momento. Il sindacato Ocst, dal canto suo, non ha escluso a breve di denunciare in sede civile l’illegalità del nuovo contratto.

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